Borgaro 1995 -2025

Una targa per non dimenticare Letizia Teglia

Scomparsa il 30 agosto di trent’anni fa: le memorie della città e l’appello della mamma 91enne Angela Vortici: «Non chiuderò gli occhi prima di sapere la verità»

Una targa per non dimenticare Letizia Teglia

Una targa per non dimenticare Letizia Teglia. Scomparsa il 30 agosto di trent’anni fa: le memorie della città e l’appello della mamma 91enne Angela Vortici: «Non chiuderò gli occhi prima di sapere la verità».

Una targa per non dimenticare Letizia Teglia

Si è svolta nella mattinata di sabato 13 dicembre la cerimonia di scopertura della targa commemorativa dedicata a Letizia Teglia, a trent’anni dalla sua scomparsa avvenuta nel 1995, quando aveva soltanto 24 anni. L’iniziativa ha avuto luogo all’angolo tra via Inghilterra e piazza della Repubblica ed è stata promossa dall’associazione Penelope, impegnata a livello nazionale nel sostegno alle famiglie e agli amici delle persone scomparse.

Scomparsa nel nulla

Un momento semplice ma carico di significato, pensato per tenere viva la memoria di una giovane donna mai più tornata a casa e per ribadire l’importanza di non abbassare l’attenzione su un fenomeno che continua a colpire molte famiglie. Ad aprire gli interventi è stata l’assessore Pina Fabiano, che ha sottolineato come la targa rappresenti un omaggio alla forza e alla determinazione di una madre che non ha mai smesso di cercare risposte: «Ricordiamo una donna che ha combattuto per la verità. In trent’anni il quadro normativo è cambiato, ma resta ancora molto da fare. Questo segno visibile richiama tutti a un impegno concreto contro la violenza».

Il sindaco Claudio Gambino

Il sindaco Claudio Gambino, intervenuto con la fascia tricolore, ha ricordato l’impatto profondo che la scomparsa di Letizia ebbe sulla comunità locale: «In una realtà di dimensioni contenute, una vicenda come questa diventa patrimonio collettivo di dolore e partecipazione. La targa vuole essere un simbolo di resistenza e coraggio, in particolare di Angela, che ha dovuto convivere con questa ferita per decenni».

La storia di Letizia

L’avvocato Benedetta Donzella ha ripercorso la storia di Letizia, spiegando come la giovane, non vedente, fosse perfettamente autonoma nella vita quotidiana e nel lavoro al centralino del tribunale dei minori. «Il 30 agosto 1995 Letizia è scomparsa. Non è svanita nel nulla: è stata vittima di un reato. La speranza di conoscere la verità non si è mai spenta. In questa vicenda la giustizia è rimasta assente, lasciando i familiari senza risposte e persino senza un luogo su cui poter piangere».

Il presidente regionale di Penelope Fabrizio Pace

A ribadire il valore dell’iniziativa è stato anche Fabrizio Pace, presidente regionale di Penelope, che ha evidenziato come questi momenti servano a dare visibilità a storie spesso dimenticate: «Non si tratta solo di una targa, ma del riconoscimento di un’attesa lunga anni. Quando le ricerche si fermano, la nostra associazione cerca di riaprire i casi e offrire supporto, anche sul piano legale».

La solitudine che accompagna chi resta

L’assessore Eugenio Bertuol ha richiamato l’attenzione sul tema più ampio delle persone scomparse in Italia e sulla solitudine che spesso accompagna i familiari: «L’anonimato e l’indifferenza favoriscono questi drammi. È fondamentale non lasciare sole le famiglie».

Il momento più toccante è arrivato con le parole di Angela Vortici, madre di Letizia, oggi 91enne, che ha ricordato il lungo percorso affrontato: «Per venticinque anni ho collaborato con la magistratura. Le domande venivano rivolte solo a noi familiari. Ho aspettato trent’anni questa targa: per me rappresenta un traguardo».

La cerimonia si è chiusa con un silenzio carico di rispetto, mentre la nuova targa resta come segno permanente di memoria, impegno e richiesta di verità.