Discarica di Vespia chiusura del sito non spetta al Ministero

Mazza: "Non nascondo la delusione per il mancato appoggio concreto (economico e/o di gestione del sito) alle nostre istanze".

Discarica di Vespia chiusura del sito non spetta al Ministero
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Discarica di Vespia tutte le strade della gestione e chiusura del sito non portano a Roma. E’ quanto emerso da un incontro nella capitale tra il sindaco di Castellamonte, Pasquale Mazza, e i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente.

Discarica di Vespia e problemi ambientali

“Dopo le elezioni amministrative del giugno 2017 – scrive Mazza – uno dei primi argomenti affrontati dall’amministrazione comunale sono stati i vari problemi ambientali che incombono sul territorio comunale. Uno di questi è la criticità in cui versa la discarica di Vespia. Abbiamo quindi fatto diverse riunioni in Città Metropolitana. Ed una in Prefettura. Tutte senza soluzione alcuna, confermando le nostre preoccupazioni per la salute dei cittadini in generale e per quelli dell’area circostante in particolare. Oltre che per la tutela dell’ambiente nelle frazioni di Campo, Muriaglio e Preparetto”.

Viaggio a Roma

Il 23 aprile scorso il sindaco della città della Ceramica si è personalmente recato a Roma, al Ministero dell’Ambiente. Il viaggio ha fatto infatti seguito ad un preciso impegno preso durante la campagna elettorale. “Sono stato a Roma – spiega il borgomastro -  Per capire se vi erano delle possibilità di poter risolvere, attraverso l’intervento del Ministero, in modo definitivo, il problema discarica di Vespia”.

Mancato appoggio e delusione

Dal vis-a-vis capitolino dunque non sono arrivate le risposte attese sul futuro della discarica di Vespia. “Dall’incontro con il dottor Cristoforetti ed il dottor Porrega, su mia specifica richiesta riguardo ad un eventuale chiusura del sito con la gestione post-mortem a carico del Dipartimento è emerso che il Dicastero non ha competenza specifica. – aggiunge Mazza - E che l’Autorità deputata a decidere su tutti gli aspetti autorizzativi, sui conseguenti controlli e sulle eventuali criticità che dovessero insorgere, è Città Metropolitana”. Toccherà quindi all’ex Provincia adottare tutte le cautele ai fini della tutela ambientale. Deluso Mazza: “Non nascondo la delusione per il mancato appoggio concreto (economico e/o di gestione del sito) alle nostre istanze perché non di competenza del Ministero. Continueremo a lavorare per la tutela della salute e gli interessi dei nostri concittadini”.

 

 

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