Auto rubate e poi smontate: banda sgominata
SAN MAURIZIO CANAVESE - I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno sgominato una banda criminale specializzata in furti su commissione di auto destinate ad essere smontate e rivendute a pezzi. L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ivrea, ha portato all’emissione di sette misure cautelari, in particolare quattro agli arresti domiciliari e tre all’obbligo di dimora, per ricettazione.
SAN MAURIZIO CANAVESE - I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno sgominato una banda criminale specializzata in furti su commissione di auto destinate ad essere smontate e rivendute a pezzi. L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ivrea, ha portato all’emissione di sette misure cautelari, in particolare quattro agli arresti domiciliari e tre all’obbligo di dimora, per ricettazione.
SAN MAURIZIO CANAVESE - I carabinieri del Nucleo Investigativo hanno sgominato una banda criminale specializzata in furti su commissione di auto destinate ad essere smontate e rivendute a pezzi. L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ivrea, ha portato all’emissione di sette misure cautelari, in particolare quattro agli arresti domiciliari e tre all’obbligo di dimora, per ricettazione. Individuato il quartier generale della “banda dei cannibali”, dove arrivavano la maggior parte delle auto rubate a Torino e provincia. Nel corso delle perquisizioni, i militari hanno sequestrato più di 50 centraline decodificate di autovetture che, dai primi accertamenti, risultano essere riconducibili ad altrettante auto rubate. Le indagini Nel giugno 2016, a San Maurizio Canavese (TO), frazione Malanghero, i militari hanno individuato il quartier generale dell’organizzazione, un appezzamento di terreno, di proprietà di Santino Trompino, 43 anni, domiciliato a San Carlo Canavese, recintato e trasformato in una fabbrica con una “catena di smontaggio” di auto rubate. Trompino, aiutato da moglie, figli e parenti, provvedeva a smontare le auto, utilizzando attrezzi e apparecchiature professionali nonché un muletto per facilitare lo spostamento delle carcasse. Nel corso delle indagini, si è accertato che le autovetture venivano rubate su commissione di un italiano, titolare di una nota autodemolizioni di Torino nord, che richiedeva, in base alle esigenze del mercato, pezzi di ricambio costosi, quali parti di carrozzeria (portiere, cofani, gruppi ottici), scatole guida e motori di particolari marche di case automobilistiche (Fiat, Ford e Alfa Romeo). Una volta “cannibalizzate” le auto, le scocche venivano trasportate nelle campagne circostanti del canavese per essere abbandonate. I pezzi di ricambio venivano stoccati in un garage sotterraneo situato nella zona industriale nord di Torino, non riconducibile al gruppo criminale. Nel mese di settembre, i militari del Nucleo Investigativo hanno chiuso l’attività criminale con un blitz che ha permesso di arrestare tre persone ( ora destinatari di misura cautelare) mentre smontavano una Ford Fiesta. Nel corso della perquisizione dell’intera area, i militari hanno sequestrato più di 50 centraline decodificate di autovetture che, dai primi accertamenti, risultano essere riconducibili ad altrettante auto rubate.