Giro d'Italia in Canavese, un'occasione da sfruttare in chiave turistica
Se ne è discusso alla conferenza dei sindaci organizzata per l'occasione a Ceresole.
Torna il Giro d'Italia in Canavese e il territorio sembra pronto a sfruttare l'occasione per rilanciare il turismo, serve però sinergia.
Giro d'Italia in Canavese
L’occasione per fare sinergia vera, collaborare e cercare di costituire un «gruppo di lavoro» che non si limiti «solo» ad arrivare al 24 maggio 2019, giorno della «Pinerolo - Ceresole Reale». E’ un progetto a più ampio raggio quello che è partito con l’ufficializzazione del ritorno del «Giro d’Italia» in Canavese, questa volta destinazione Valle Orco. Perché in ballo c’è un «tesoretto» non indifferente per il territorio. Che è costituito da un indotto turistico ad ampio raggio, il quale potrebbe davvero essere decisivo per il rilancio del territorio.
Un volano per il turismo
Certo, prima di fare facili trionfalismi bisogna lavorare sodo da qui alla competizione «in rosa», che sarà vetrina di prestigio. Ma come già ampiamente discusso ad inizio novembre a Ceresole Reale, in occasione della «Conferenza dei sindaci» indetta da Andrea Basolo, è un «treno» che il territorio ed i Comuni interessanti dal passaggio non devono né vogliono perdersi. In questi giorni, su invito del primo cittadino ceresolino, le varie amministrazione hanno «tirato giù i conti» per capire in che modo e quanto, finanziariamente, sarà possibile investire. Una «semina» che inizia adesso, per un raccolto che, però, non è a breve termine. Lo hanno detto in maniera chiara gli amministratori della zona, che sanno come il «Giro» possa essere solo l’inizio, e non la fine del sogno covato per tanti anni.
Sinergia
«E’ importante che, a differenza di altre occasioni, ci sia la volontà di coinvolgere e collaborare tutti» hanno sottolineato alcuni sindaci nel corso del «faccia a faccia» svoltosi presso l’Ufficio Turistico di Ceresole. Perché solo facendo «massa critica» si può arrivare ad un risultato che non è il semplice «giorno di gloria». E’ pur vero che già in altre situazioni, si è parlato di collaborazioni e sinergie, rimaste però unicamente sulla carta. I numeri dell’evento però sono un forte stimolo a non mollare. Anzi, è tempo di affrontare, ciclisticamente parlando, lo «strappo» decisivo che può portare alla vetta. Una vetta rappresentata da un potenziamento del turismo nella zona del Parco del Gran Paradiso, con a «cascata» il coinvolgimento di tutti i comuni presenti sino alla bassa.