Inaugurata la nuova sede della Croce Rossa di San Giorgio Canavese
Il diacono don Raffaele Servalli ha quindi benedetto sede ed ambulanza (intitolata a Giampiero Mattioda).
Un giorno di grande festa per il Comitato della Croce Rossa Italiana di San Giorgio, le associazioni, il paese. Domenica scorsa, è stato tagliato il nastro della nuova casa della Cri, in una giornata capricciosa che ha visto uniti fin dal mattino volontari del territorio, alpini, anziani, protezione civile, carabinieri in congedo, Pro loco ed autorità.
Croce Rossa di San Giorgio
L’appuntamento era nella storica sede di vicolo Miglio della Croce Rossa, dove erano presenti tante delegazioni Cri da Torino, Strambino, Castellamonte, Rivoli, Ivrea, Agliè, Settimo Torinese, Rivarolo; oltre, naturalmente, a quella locale con la madrina Piera Biglia. E poi sindaci e rappresentanze di amministrazioni comunali dal territorio, il comandante della locale stazione dei carabinieri Vincenzo Fragalà, il presidente Ativa Giovanni Ossola e molti altri ancora. Il corteo si è avviato per le vie del centro, con in testa la Fanfara della Croce Rossa di Castellamonte diretta dal maestro Giuseppe Cortese, a seguire autorità e tanti gonfaloni, con la pioggia che dava una tregua uscendo un pallido sole.
Nuova casa
“Dopo quasi un anno di attesa – sottolinea Maria Carla Pasini (presidente Croce Rossa di San Giorgio dal 2016) – siamo felicissimi per questa giornata, trasferendoci ufficialmente nella nuova sede e presentando la nuova ambulanza. Ringraziamo tutti per la partecipazione e per l’aiuto nel realizzare questi progetti: dal comune alla popolazione, dall’Ativa al lavoro dei volontari. Le spese sono state tante, ma cerchiamo sempre di superare questi momenti per andare avanti nello svolgimento di un utile lavoro per tutti. La sede è in un luogo ideale, vicino alla provinciale, spaziosa, di facile accesso, in mezzo al verde nei locali dell’ex consorzio agrario comunale. Per noi è un onore tante presenze: le delegazioni, le autorità, la fanfara che ha tenuto il concerto pomeridiano. Contentissimi anche per il progetto “Non aver paura dell’ambulanza”, dove micro nido ed elementari di San Giorgio e Cuceglio hanno esposto nel capannone predisposto all’esterno della sede i loro simpatici disegni. Attualmente siamo 55 volontari, una famiglia che però vuole allargarsi ed invita chi vuole venire ad aiutarci. Da novembre sono partiti i corsi, che proseguiranno fino a giugno in tre tipologie”.
Giornata speciale
È stata quindi celebrata la Santa Messa, presieduta dall’arciprete don Luca Meinardi, che ha salutato i convenuti per l’occasione: “Questa è una mattina importante per dire grazie al Signore – ha sottolineato – , non solo per queste nuove strutture, ma in particolare per il soccorso a persone inferme e bisognose d’aiuto che vedono i volontari spendersi nel fare del bene. Sentimenti e valori del cuore che concretizzano progetti ed azioni. Un grazie che mettiamo nelle mani del Signore, che scruta e scende in profondità, vedendo ciò che alberga nei cuori e mettendovi i doni necessari. Una di quelle giornate che servono per la crescita di tutta la comunità. Questo aiutare chi soffre è anche un segno di Resurrezione, offrire un aiuto a chi soffre un segno di Pasqua. Ciò che faceva Gesù: spendersi per gli altri, andando incontro ai fratelli”.
Taglio del nastro
Al termine, sono stati spiegati dai volontari i principi, lo scopo, l’azione della Cri con parole quali umanità, pace duratura fra i popoli, prevenzione, salute. Quindi i discorsi ed i ringraziamenti: dal sindaco al presidente locale, dall’onorevole Francesca Bonomo ad Alberto Avetta (Anci Piemonte). “Per noi è un grande giorno di festa – rimarca il primo cittadino Andrea Zanusso – , da questa sede storica, di un comitato nato 34 anni fa, che per noi ha un grande valore, i volontari si trasferiscono in un’altra più moderna, più accessibile, ampliabile nel futuro: in un ex consorzio agrario rimasto per troppi anni vuoto ed ora usufruibile. Volontari che sono una preziosa risorsa per tutta la comunità nel loro impegno quotidiano profuso verso gli altri”. Il diacono don Raffaele Servalli ha quindi benedetto sede ed ambulanza (intitolata a Giampiero Mattioda), con l’immancabile taglio del nastro, consegna di targhe e onorificenze, visita dei locali in corso Repubblica. Da segnalare, inoltre, oltre 150 disegni dei bambini nei 14 pannelli esposti e visibili mentre si assisteva al concerto della fanfara, laddove risuonava nei cuori quel motto, coniato per l’occasione: Una nuova sede, sempre lo stesso impegno.