Chiara Boggio, la sportiva canavesana regina delle vette

La sua è stata una crescita costante, che l'ha portata ad un risultato eccezionale.

Chiara Boggio, la sportiva canavesana regina delle vette
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Chiara Boggio, la sportiva canavesana regina delle vette. Il bilancio dopo il podio al Tor 2019.

Chiara Boggio, la sportiva canavesana regina delle vette

I «postumi» di quella che è stata una fantastica impresa in parte si fanno ancora sentire. A distanza di giorni, però, ciò che è davvero viva è l’incredibile tempesta di emozioni che il «Tor des Geants» ha regalato a Chiara Boggio. Lei, che alla sua prima esperienza lungo i 330 chilometri del massacrante evento valdostano dedicato alla corsa in montagna ha «domato la bestia», conquistando uno strepitoso podio. «Se penso a ciò che ho provato all’arrivo, sinceramente non riesco a descriverlo - dice la valperghese, la quale ha chiuso pure prima tra le italiane in gara - E’ stata un’esperienza incredibile, fatta di emozioni continue. Tra dolori, lacrime, paesaggi strepitosi, tramonti ed albe che mi hanno regalato sensazioni uniche... Il Tor è stato questo ed anche di più».

Una vigilia tra speranze, paura e la preparazione

Il risultato finale è strepitoso, ma alla vigilia la paura non era mancata: «Sinceramente, visto che questa è stata un’annata ricca di eventi, al “Tor” ho iniziato a pensarci solo a giugno, quando ho iniziato a prepararmi in vista della corsa. Ho provato le parti del percorso che non conoscevo e c’è stato un momento in cui ho pensato: “Io, tutto questo, non potrò mai affrontarlo davvero”. Invece, una volta partiti ogni cosa è mutata. Anche perché vicino ho sempre avuto le persone a cui voglio bene, che mi hanno sostenuta, caricata, aiutata e che mi hanno dato un’energia immensa. L’aver completato i 330 chilometri della gara non è solo la mia vittoria, è anche la loro».

Crescita costante quella della valperghese

La Boggio, nelle ultime annate, ha saputo togliersi grandi soddisfazioni, con risultati di prim’ordine. Ma come si è avvicinata a tale disciplina? «Ho iniziato a correre... dopo che il responso della bilancia non mi è affatto piaciuto! - racconta Chiara, ridendo - Così ho iniziato a corricchiare, poi ad aumentare il numero dei chilometri, quindi mi sono iscritta al Campionato Canavesano. Ho anche partecipato alla Maratona di Roma. Ma la “folgorazione” è stata quando ho partecipato al “Trail del Monte Soglio”, su suggerimento dell’amico Silvio Carruozzo. Subito mi son detta che io ed il fuoristrada non potevamo andare assolutamente d’accordo. Invece, da quel momento non ho più smesso ed oggi eccomi qui».

Tanti aneddoti regalati dai 330 chilometri della gara

Gli aneddoti da raccontare su quanto vissuto al «Tor des Geants» sono tantissimi. Tra questi, Chiara ne racconta due: «Il primo è legato al mio arrivo finale. Sino all’ultimo metro pensavo che l’atleta giapponese che mi seguiva riuscisse a riprendermi ed a superarmi. Anche quando ero sul tappeto giallo a Courmayeur ho continuato a voltarmi ansiosamente... Poi sono arrivata al traguardo e solo allora ho compreso ciò che avevo fatto. L’altro, invece, riguarda... la polenta concia. In un determinato momento della gara ero in seria difficoltà, senza energia e cibo a disposizione, nonché con una crisi di fame. Ad uno dei punti ristoro al quale sono giunta ho visto un contenitore fumante pieno di polenta Ero talmente contenta... che non non sono riuscita a trattenere le lacrime! Alla fine ne ho mangiato un piatto enorme e sono ripartita, rinfrancata nel corpo e nello spirito».

Obiettivo chiarissimo quello per il futuro

Messo in bacheca il trofeo per il terzo posto, adesso qual è obiettivo? «Scherzosamente dico che vorrei avere in casa un “ciapapuer” più grande di quello che ho conquistato ora. Un giorno vorrei salire sul gradino più alto. Sarebbe un risultato strepitoso e un altro sogno, nella mia carriera sportiva, che si avvera. Per ora continuo a condividere queste esperienze con i miei cari, che ringrazio, al pari di chi con tanto trasporto mi ha seguito ed ha fatto il tifo per me».
Davide Gotta

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