Condannato per truffa a 8 mesi
E' residente a Mezzenile, nelle Valli di Lanzo, Domenico Mongelli (avvocato Andrea Gallo) condannato a 8 mesi di reclusione e al pagamento di una multa da 400 euro, in primo grado, con l'accusa di truffa.
E' residente a Mezzenile, nelle Valli di Lanzo, Domenico Mongelli (avvocato Andrea Gallo) condannato a 8 mesi di reclusione e al pagamento di una multa da 400 euro, in primo grado, con l'accusa di truffa.
E' residente a Mezzenile, nelle Valli di Lanzo, Domenico Mongelli (avvocato Andrea Gallo) condannato a 8 mesi di reclusione e al pagamento di una multa da 400 euro, in primo grado, con l'accusa di truffa. L'uomo ha stipulato una polizza assicurativa pagando con un assegno scoperto e di cui ne era stato denunciato lo smarrimento da un cittadino residente a Rivoli. Per l'uomo, l'accusa era di truffa ai danni di una filiale assicurativa di Leinì. A spiegare davanti al giudice Elena Stoppini del tribunale di Ivrea quanto avvenuto, proprio il titolare : «Mongelli si è presentato nel mio ufficio insieme ad un altro uomo il 22 ottobre del 2012. Mi ha detto di aver acquistato un autocarro e di doverlo assicurare. Gli ho chiesto il libretto del mezzo e mi ha dato il foglio provvisorio della voltura rilasciato dal comune di Borgaro Torinese. Ho fatto la polizza e lui mi ha dato a titolo di pagamento un assegno bancario. Dopo qualche giorno la banca mi ha avvertito che l'assegno era scoperto e purtroppo la polizza a quel punto non sono riuscito a disdirla. Al contempo la direzione aziendale mi ha detto che Mongelli aveva fatto alcuni sinistri con il mezzo e per tanto io ho dovuto pagare di tasca mia la polizza. Non solo. Qualche mese dopo, mi telefonò un signore chiedendomi informazioni su un incidente, poiché Mongelli l'aveva contattato chiedendogli di rendere una falsa testimonianza in merito. Io ho segnalato questo episodio alle forze dell'ordine, così come segnalai di aver ricevuto un assegno scoperto. Ovviamente ho provato a contattare il signor Mongelli, ma senza riuscirci. In un caso mi ha risposto la moglie che mi disse di non sapere nulla di quanto accaduto». In base alle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Leini, il titolo di credito faceva parte di carnet di cui era stato denunciato lo smarrimento a Rivoli.