Sequestrati oltre tre milioni di oggetti contraffatti
Sequestrati oltre 3 milioni di oggetti tra giubbotti, tessuti e giocattoli contraffatti e/o insicuri, privi di marcatura CE del valore di 720.000 euro con 12 responsabili denunciati.
Sequestrati oltre 3 milioni di oggetti tra giubbotti, tessuti e giocattoli contraffatti e/o insicuri, privi di marcatura CE del valore di 720.000 euro con 12 responsabili denunciati.
Sequestrati oltre 3 milioni di oggetti tra giubbotti, tessuti e giocattoli contraffatti e/o insicuri, privi di marcatura CE del valore di 720.000 euro con 12 responsabili denunciati. 150 grammi di stupefacenti sequestrati e un responsabile denunciato per detenzione e spaccio. Scovati 8 lavoratori in nero e rilevate varie irregolarità presso 4 impianti di carburante. Sequestrati 4 apparecchi video poker illegali in alta Valsusa. Numerosi controlli al traffico merci e documenti di trasporto e numerosi anche i verbali per violazioni al codice della strada. Denunciati 2 soggetti di nazionalità cinese e sequestrati 6.000 prodotti farmaceutici/cosmetici, contenenti sostanze potenzialmente nocive per la salute. Un soggetto denunciato a piede libero per abusivismo edilizio. Questi sono alcuni dei risultati della vasta attività di controllo per la sicurezza economica del territorio che è stata effettuata in via straordinaria dalla Guardia di Finanza di Torino nella giornata di ieri. Circa 150 militari e 8 unità cinofile hanno intensificato i controlli sulla sicurezza economica nel Capoluogo e in tutta la Provincia Torinese, per la prevenzione, ricerca e repressione dei traffici illeciti. Nel corso dell’attività, iniziata ancor prima dell’alba e terminata oltre la mezzanotte, sono stati effettuati centinaia di interventi ed identificate oltre mille persone fisiche e giuridiche, operatori commerciali, sedi di aziende e ambulanti, nell’ambito dei controlli che hanno riguardato: i giochi e le scommesse illegali, la lotta al carovita, la disciplina dei prezzi praticati da parte dei distributori stradali di carburante, la tutela del made in Italy, la sicurezza dei prodotti, la contraffazione dei marchi, l’abusivismo commerciale, il controllo in materia di circolazione dei prodotti, il lavoro irregolare, la circolazione dell’Euro e degli altri mezzi di pagamento, i money transfer nonché la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I variegati compiti istituzionali della Guardia di Finanza, delicati e certamente proiettati alla tutela economica e finanziaria di tutte le componenti della Repubblica e dell’Unione Europea, pongono sempre al centro di ogni attività svolta dalle Fiamme Gialle la salvaguardia dell’integrità del patrimonio e della salute dei cittadini da ogni punto di vista a 360 gradi. Emblematico ad esempio il caso del sequestro dei prodotti potenzialmente pericolosi effettuato a La Loggia (TO) dai Baschi Verdi del Gruppo Torino presso un enorme emporio gestito da cittadini di etnia cinese. La maggior parte della merce sequestrata era destinata ai bambini: materiale scolastico (matite, pennarelli) e soprattutto giochi di ogni tipo (ad esempio sono stati sequestrati centinaia finti denti di Dracula). Gli articoli sono potenzialmente dannosi per la salute perché costruiti con materiali non certificati e non testati, che quindi, a contatto con la pelle o peggio con la cavità orale, possono rilasciare sostanze tossiche o nocive. Anche il contrasto al lavoro nero mira principalmente a tutelare i lavoratori che, se non regolamento assunti, sono sottopagati e privi della copertura previdenziale ed assicurativa mentre dopo l’intervento della Guardia di Finanza vedono le loro posizioni regolarizzate dai datori di lavoro. L’utilizzo di lavoratori irregolari è anche una forma di concorrenza sleale che danneggia gli operatori onesti. In alcuni casi l’impiego di manodopera in nero è addirittura un reato, come per l’imprenditore ortofrutticolo di Settimo Torinese che ora rischia fino a 3 anni di carcere perché all’interno del suo negozio i Finanzieri della Tenenza di Chivasso hanno trovato un cittadino albanese, che non solo prestava la sua opera totalmente in nero ma che risulta irregolare nel territorio dello stato.