I carabinieri scoprono e chiudono una fabbrica di marijuana, due arresti

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ivrea hanno arrestato in flagranza di reato per produzione e detenzione illegale di sostanze stupefacenti due pregiudicati residenti a San Giusto Canavese.

I carabinieri scoprono e chiudono una fabbrica di marijuana, due arresti
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I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ivrea hanno arrestato in flagranza di reato per produzione e detenzione illegale di sostanze stupefacenti due pregiudicati residenti a San Giusto Canavese.

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ivrea hanno arrestato in flagranza di reato per produzione e detenzione illegale di sostanze stupefacenti Fazari Davide, 29 anni, e Priolo Antonio, 38 anni, entrambi pregiudicati residenti a San Giusto Canavese. Avevano attrezzato di tutto punto un laboratorio per la produzione di marijuana in uno stabile industriale sito su strada Bairo a Castellamonte. Al suo interno vari ambienti dedicati: uno alla coltivazione vera e propria, uno all’etichettatura dei vasi (con indicazione di data di travaso e tipo di seme usato), uno all’essiccatura, uno al peso, uno alla selezione e al setaccio ed uno al confezionamento della marijuana. Nella stanza adibita a serra, i carabinieri hanno rinvenuto 130 piante di cannabis. Per innaffiarle e riscaldarle era stato realizzato un avanzato impianto idrico, di ventilazione ed un sistema di apposite lampade termiche indoor, il tutto per un valore di diverse migliaia di euro. Nello stabile vi erano oltre 150 buste di terriccio da cui erano già state eradicate altrettante piante, attrezzi vari per la coltivazione, numerosi contenitori di fertilizzanti e due bilance elettroniche di precisione. Una stanza era adibita a spogliatoio, con tanto di tute da lavoro riposte in un armadietto. Durante la perquisizione i militari hanno accertato che l’impianto elettrico era abusivamente allacciato alla rete elettrica pubblica. Per questo motivo i due coltivatori sono stati anche deferiti in stato di libertà alla Procura di Ivrea per furto di energia elettrica. La perquisizione domiciliare presso l’abitazione di Fazari ha consentito di scoprire un’altra piccola serra domestica, attrezzata anch’essa con lampade ad hoc e termoventilatori. Al suo interno oltre 120  buste di terriccio contenenti altrettante piante recise e circa 2 chili e mezzo di foglie essiccate di marijuana, 100 semi di marijuana e attrezzi vari per la coltivazione, tra cui innaffiatoi e fertilizzanti. Tutte le piante, la marijuana ed il materiale rinvenuto sono stati sottoposti a sequestro. Fazari e Priolo sono stati arrestati e, su disposizione della Procura di Ivrea, sono stati rinchiusi nel carcere eporediese. Entrambi erano già noti ai militari dell’Arma; Priolo, in particolare, era stato arrestato proprio da una gazzella dell’Aliquota Radiomobile di Ivrea l’8 aprile 2016, quando fu controllato a bordo della sua autovettura e trovato in possesso di mezzo chilo di marijuana in un involucro sigillato. L’operazione è stata denominata “Moby Dick”, dal nome della tipologia di semi di marijuana coltivata, annoverata tra quelle più psicoattive e più potenti.

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