Muore a 60 anni: donati gli organi
Negli Ospedali di Chivasso, di Ciriè e di Ivrea dell’ASL TO4, in questi primi mesi del 2017sono stati 5 i prelievi multiorgano effettuati, lo stesso numero dell’intero 2016. Si tratta dinumeri importanti, anche se apparentemente esigui, perché rivelano un’accelerazione nelladisponibilità alla donazione.
Negli Ospedali di Chivasso, di Ciriè e di Ivrea dell’ASL TO4, in questi primi mesi del 2017
sono stati 5 i prelievi multiorgano effettuati, lo stesso numero dell’intero 2016. Si tratta di
numeri importanti, anche se apparentemente esigui, perché rivelano un’accelerazione nella
disponibilità alla donazione.
Negli Ospedali di Chivasso, di Ciriè e di Ivrea dell’ASL TO4, in questi primi mesi del 2017
sono stati 5 i prelievi multiorgano effettuati, lo stesso numero dell’intero 2016. Si tratta di
numeri importanti, anche se apparentemente esigui, perché rivelano un’accelerazione nella
disponibilità alla donazione.
L’ultimo è stato eseguito all’Ospedale di Ciriè lunedì 15 maggio, il terzo dall’inizio dell’anno
nello stesso nosocomio. L’idoneità dell’ultima donatrice, di 60 anni, è stata identificata presso
il reparto di Rianimazione del Presidio ospedaliero ciriacese, dove è stata verificata la morte
cerebrale, conseguente a emorragia cerebrale, secondo il protocollo regionale. La
complessa procedura dell’accertamento di morte cerebrale è stata effettuata dall’équipe della
struttura di Anestesia e Rianimazione di Ciriè, diretta dal dottor Giuseppe Roberti.
Accertato lo stato di morte cerebrale, i medici rianimatori hanno proceduto a informare i
parenti dell’irreversibilità della condizione clinica della propria congiunta e a proporre la
donazione degli organi. I familiari hanno prontamente risposto in modo affermativo alla
richiesta dei clinici, che hanno così potuto attivare la complessa macchina organizzativa del
prelievo e del trapianto d’organi. Grazie alla generosità e alla sensibilità dei familiari è stato
possibile procedere al prelievo di reni, fegato, cuore e cornee.
L’iter che porta alla selezione del donatore, all’osservazione clinica che accerti secondo
legge la morte cerebrale presso la rianimazione e alla predisposizione di una sala operatoria
adeguata al prelievo richiede l’attivazione di un sistema organizzato a monte che non può in
alcun modo essere improvvisato. Sebbene il numero di prelievi d’organo per anno sia
generalmente esiguo, la massima efficienza dell’apparato sanitario-organizzativo preposto è
costante e richiede un continuo aggiornamento sia culturale sia organizzativo da parte degli
operatori sanitari coinvolti.
Molte sono le figure professionali reclutate nel percorso che va dall’osservazione al prelievo:
medici anestesisti-rianimatori, coordinatore e infermieri di Rianimazione, medico legale,
medico di Direzione Sanitaria, medico neurologo e tecnico di elettroneurofisiologia,
coordinatore e infermieri strumentisti di sala operatoria, chirurghi prelevatori del team
regionale, medici e tecnici di Laboratorio, cui si aggiunge l’imprescindibile supporto del
Centro di coordinamento regionale.
“In questi casi – riferisce il Direttore Generale dell’ASL TO4, dottor Lorenzo Ardissone – il
nostro primo pensiero va alla persona donatrice e ai suoi familiari, che ringraziamo per il
grande gesto di solidarietà, di generosità e di altruismo, che darà nuova vita a tante altre
persone. Ma ringraziamo anche tutti gli operatori coinvolti, che, come sempre, hanno agito
con la massima professionalità, competenza, sensibilità e umanità”.