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Un everesting da record italiano al castello di Valperga

Una doppia impresa che porta la firma del cuorgnatese Gabriele Revello e del busanese Filippo Cocomazzi.

Un everesting da record italiano al castello di Valperga
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Un everesting da record italiano al castello di Valperga che porta la firma del cuorgnatese Gabriele Revello e del busanese Filippo Cocomazzi.

Un everesting da record italiano

Ancora un everesting vede protagonisti ragazzi canavesani, dopo quello centrato lo scorso fine settembre, centrando anche un record nazionale che ha ricevuto i complimenti da uno dei fondatori della disciplina nata in Australia, con Andy van Bergen che ha commentato: “Siete leggenda, complimenti alla squadra: uno sforzo incredibile col quale avete meritato un posto nella Hall of Fame del nostro sito ufficiale”.

Il racconto dei protagonisti

La doppia impresa porta la firma del cuorgnatese Gabriele Revello (classe 1989) e del busanese Filippo Cocomazzi (28 anni compiuti lo scorso 2 marzo), con la performance sportiva che ha visto come scenario la salita al castello di Valperga dalle 16.30 di sabato 22 febbraio alle 15 del giorno successivo. Due dei quattro ragazzi che già alcuni mesi addietro erano stati protagonisti del primo everesting in Canavese a Santa Elisabetta: “Io e Filippo ci siamo di nuovo guardati negli occhi un giorno – esordisce Gabriele Revello – , cercando un nuovo everesting nonostante una preparazione atletica non al top, con un percorso in salita più morbido, meno lungo ma fatto più volte. Alla fine la scelta è caduta su Valperga, con un obiettivo chiaro da raggiungere ed un altro scoperto facendo i calcoli delle ripetute per raggiungere i fatidici 8.848 metri di salita complessiva. Una pazzia che sapevo che Filippo avrebbe assecondato, tentando di raggiungerla insieme. Questa è una disciplina recente, ma che sta prendendo piede, che entusiasma in tutto il mondo. Con la nostra iscrizione nell’albo, al mondo sono stati raggiunti 4.587 imprese in 96 paesi diversi”.

Record italiano

Come la scorsa volta, è stato contattato il referente di Everesting Italy Fabrizio Dolce, con la conferma che il segmento da affrontare avrebbe portato al record italiano di ripetute, con oltre 180 salite e discese: “Fatto il calcolo, non abbiamo pubblicizzato più di tanto il tentativo – conferma Filippo Cocomazzi – , con la decisione presa ed una data: 29 febbraio. Poi, però, con previsioni meteo avverse, abbiamo anticipato i tempi di una settimana. Abbiamo avuto il supporto della nostra squadra (Sutalatur Salassa), dal presidente Valter Rolando che ci è stato vicino col suo entusiasmo, presenza, lo sprone a trascinarci a questo doppio traguardo. E poi Giovanni, Nadia, Luigino, Moreno, Paolo".

Cronaca dell'impresa

"Abbiamo fatto dei blocchi di 15 salite e discese per volte (ciascuna della durata di un’ora e mezza), quindi una breve pausa ogni volta: per rifocillarci un po’, cambiare le luci a led visto parte del percorso in notturna su strada poco illuminata, recuperare energie”. Poco tempo per rifiatare ad ogni tornata: una lunga salita, la discesa breve con la salita nuovamente di fronte. Uno sforzo mentalmente e fisicamente impegnativo: “Abbiamo fatto le prime 140 salite insieme – prosegue Revello – , con pause al massimo d’un quarto d’ora magari per cambiare l’intimo termico, mangiare un pezzo di pizza, bere, recuperare sali minerali. Ci sono stati momenti di difficoltà, ma superati, festeggiando poi in loco con tutta la squadra che ha montato un gazebo, felici dell’impresa. Impresa che vogliamo dedicare in primis al presidente che ci ha trascinato fino al traguardo”.

Numeri impressionanti

I numeri di questo everesting sono dunque impressionanti: oltre 180 ripetute nel percorso da 780 metri al 6,3%, il tempo medio di salita in 4’20”, le discese in solo 90”. Il tutto in un arco temporale non lontano dalle 24 ore per circa 290 chilometri complessivi percorsi, in sella alle proprie bici da strada in carbonio ed alluminio da un duo soprannominato scherzosamente
Intelligentemente Folli: “Alla fine abbiamo gestito tutto al meglio – conclude Filippo – , seppur impegnativo e con in più la difficoltà della fredda temperatura nelle prime ore mattutine. Ora ci godiamo il record, ma per il futuro potrebbero esserci altri tentativi in salita e non solo”. Ed allora, in attesa di altre imprese, l’iscrizione nella Hall of Fame del sito dei The Hells 500 merita i complimenti e una menzione particolare che rimarrà nel tempo.

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