Football americano, i Mastini Canavese temono la chiusura della stagione
Football americano, i Mastini Canavese temono la chiusura della stagione ma nel frattempo continuano ad allenarsi da casa.
Football americano, stagione a rischio
Una stagione che tarda ad iniziare... e rischia di non partire neppure, a livello agonistico, per i Mastini Canavese. Quella che è una delle storiche franchigie del football americano piemontese, la quale ha mosso i suoi primi passi negli anni ‘80, si era preparata davvero al meglio per affrontare il trofeo di Seconda Divisione nazionale, pronta a dire la sua in chiave play off. Invece, come del resto l’intero panorama italico dello sport, per ora i nostri devono restare al palo, in attesa che si capisca se e come l’annata 2020 possa essere ancora salvata.
Gli allenamenti continuano...
«Sinceramente, il quadro mi pare sempre più a tinte fosche in tal senso - commenta Andrea Canella, team manager a capo del progetto targato Mastini - perché i tempi per portare avanti questa stagione sono sempre più stretti. I ragazzi, grazie alla tecnologia che ci permette di lavorare a distanza, stanno continuando a mantenersi in forma. Però questa è una disciplina fatta di schemi, che si affinano solo scendendo in campo e giocando. Più ritarda la fine dello stop e più si fanno flebili le speranze di una ripartenza del campionato».
Il progetto dei Mastini
Ben consapevoli che prima di tutto viene la salute, e che bisogna rispettare al massimo le direttive a livello di sicurezza, vista la drammatica situazione che stiamo vivendo, c’è un po’ di amaro in bocca per quello che si annuncia come un 2020 che rischia di chiudersi ancora prima di iniziare. «Il progetto che abbiamo avviato negli ultimi 5 anni - spiega Canella - ha portato al raggiungimento di numeri davvero importanti per la nostra realtà e per il mondo del football americano in Canavese. La squadra maggiore ha un gruppo di 45 giocatori. Poi abbiamo il settore giovanile, con ben 35 ragazzi che stanno crescendo per garantire un ricambio generazionale nel prossimo futuro. Infine, abbiamo pure dato vita al settore femminile, con le «Amazzoni», che lavorano sul campo di Asti ma che speriamo possano giocare a Rivarolo, sul nostro terreno di casa. Nel complesso, compreso direttivo e staff tecnico, siamo in 130. Numeri che consideriamo di tutto rispetto». I Mastini hanno lavorato duro per tutto questo e per far sì che si arrivasse ad inizio stagione con una squadra in forma, al servizio di coach Riccardo Merola: «Il lavoro è iniziato a settembre - spiega ancora Canella - a conferma dell’intenzione di vivere un trofeo di Seconda Divisione da protagonisti. Quello che ha animato ed anima tutt’ora i ragazzi è la passione per uno sport che è capace di unire, di divertirti, di stare bene insieme. Sono basi fondamentali sulle quali realizzare un progetto come il nostro. I numeri, in questo quinquennio, ci stanno dando ragione».
I Mastini in tv
Se non bastasse, i Mastini sono diventati nel 2020 anche protagonisti a livello mediatico, attraverso una trasmissione che racconta il mondo del football: «E’ un altro esempio di ciò che intendiamo per promozione della nostra realtà, grazie alla collaborazione con Sky. Crediamo fortemente nelle possibilità di crescita di questa disciplina, ed anche attraverso tale formula vogliamo avvicinare quanta più gente è possibile al football. Abbiamo bisogno che le persone ci supportino, ci siano vicine, perché crediamo fortemente in quello che stiamo facendo. Il nostro è uno sport di contatto, a volte pure duro, ma che sa essere una palestra di vita per tutti».
Il futuro
Ed ora, cosa si prospetta all’orizzonte? «In attesa di sapere le decisioni della Federazione noi lavoriamo e sodo. Abbiamo fatto una proposta: nel caso, molto probabile, che il campionato non riparta si allestiscano dei tornei tra squadre di A1, A2 e B anche vicine a livello di territorio, in modo da fare “sfogare” i ragazzi e la loro voglia di campo. Poi, se non si potrà fare diversamente, ci metteremo a lavorare in vista del 2021. Il tutto con la medesima voglia di tornare alla normalità e di vivere in maniera serena il quotidiano».