Mascherine a 50 cent si può. E c'è chi lo fa
E senza aggiungere l'Iva. «Ci perdo, lo so, ma in questo momento giusto fare così»
Mascherine a 50 cent a Borgiallo: alla farmacista non interessa guadagnarci sopra.
Mascherine a 50 cent
Non possiamo aiutare tutti, ma tutti sono in grado di aiutare qualcuno. Proprio come successo a Borgiallo, paesino di 600 anime alle porte della Valle Sacra, dove, durante tutta l’emergenza epidemiologica da Coronavirus, c’è chi con grande impegno e passione per il proprio lavoro si è messo fin da subito a disposizione di tutta la comunità valligiana e non solo. Si tratta della dottoressa, Rosaria Fiermonte, che da 7 anni è la titolare della farmacia borgiallese di vicolo Società Operaia. Un presidio e un punto di riferimento importante, specie durante i giorni più difficili di pandemia, per tutti i residenti della zona. Originaria di Roma, ma canavesana d’adozione, la farmacista con il suo carattere solare e gentile e la sua professionalità ha subito fatto breccia nei cuori degli abitanti della Valle Sacra e di Borgiallo.
«Fare qualcosa di utile»
Un affetto, che ad inizio della «fase 2» Rosaria Fiermonte ha deciso di ricambiare con un piccolo grande gesto di generosità. Senza badare all’inevitabile perdita economica, si è allineata fin dal 27 aprile alla decisione del Governo di vendere le mascherine chirurgiche a 50 centesimi l’una. Una scelta dettata non solo dal rispetto del codice deontologico, ma anche e soprattutto dalla volontà di fare qualcosa di utile per le persone in un momento molto delicato. Le «introvabili» mascherine chirurgiche a 0.50 centesimi di euro a Borgiallo ci sono.
Aperto anche di domenica
«L’annuncio del Commissario straordinario, nominato per far fronte all'emergenza Coronavirus, dell'arrivo di mascherine chirurgiche a 50 centesimi di euro in 50.000 punti vendita in tutta Italia ha creato inizialmente molta incertezza – spiega Rosaria Fiermonte, che tiene aperta la farmacia anche domenica e festivi dalle 8.30 alle 13 – Dal mattino dopo i clienti venivano in farmacia e mi chiedevano i “dpi” al prezzo calmierato, quando non era nemmeno chiarissimo se si dovesse conteggiare o meno l’Iva. In un momento così delicato, ho pensato che fosse inutile discutere. So cosa vuol dire attraversare periodi non facili e capisco che in questi mesi molte persone si siano trovate a fare i conti con situazioni economicamente complicate.
«Giusto fare così»
Ho pensato fosse giusto fare qualcosa per il territorio e la salute della gente, dato che le mascherine sono fondamentali per difendersi dal virus. Mi sono adeguata vendendo, sia alla comunità del posto sia a molti che sono venuti da fuori, le mascherine chirurgiche che ho a disposizione in magazzino a 0.50 compreso Iva anche se le ho pagate il doppio. Non mi importa di perderci. Ad inizio pandemia ho fatto una piccola donazione alla Protezione civile per l’emergenza, adesso diciamo che sto donando qualcosa alla collettività». Un aiuto concreto per chi ha bisogno. «
Un grande caos
Il caos mascherine è stato determinato dal fatto che in Italia non ci fosse una linea produttiva nostrana – conclude Fiermonte – Quando è iniziata l’emergenza questi dispositivi sono andati rapidamente in esaurimento. Le farmacie si sono mosse cercando di reperirne il più possibile, ma ci sono stati problemi e difficoltà logistiche per l’arrivo delle mascherine, rimaste letteralmente bloccate alle dogane estere . Ora speriamo che si sia tornati ad un approvvigionamento normale». Un complimento speciale per la farmacista arriva anche dal sindaco di Borgiallo, Franca Cargnello: «Al di là di questo bel gesto spendo volentieri una parola per difendere queste realtà. E’ stato molto faticoso riuscire ad aprire una farmacia locale. E’ fondamentale creare servizi nelle zone rurali e questo è uno di quelli più importanti. E’ quindi necessario per non perderlo che sia sostenuto e supportato da tutta la comunità locale».