Arredo urbano: "disastro" a Ciriè
No, purtroppo non si tratta di reperti archeologici in grado di attirare folle oceaniche di turisti.Cubetti di porfido, paletti dissuasori del traffico e altro ancora giacciono desolatamente sull’asfalto cittadino. «Via Fiera si trasformerà, di questo passo, in poche settimane in una mulattiera...
No, purtroppo non si tratta di reperti archeologici in grado di attirare folle oceaniche di turisti.
Cubetti di porfido, paletti dissuasori del traffico e altro ancora giacciono desolatamente sull’asfalto cittadino. «Via Fiera si trasformerà, di questo passo, in poche settimane in una mulattiera...
CIRIE' - No, purtroppo non si tratta di reperti archeologici in grado di attirare folle oceaniche di turisti.
Cubetti di porfido, paletti dissuasori del traffico e altro ancora giacciono desolatamente sull’asfalto cittadino. «Via Fiera si trasformerà, di questo passo, in poche settimane in una mulattiera... I cubetti di porfido continuano a saltare come tappi di spumante, neppure fossimo già al 31 dicembre!» si lamenta un residente. Un dato appare certo: la manutenzione del centro storico sembra ormai essere stata dimenticata. Magari in attesa di quella famosa «riqualificazione da almeno un trentennio ventilata ma mai realizzata? Lasciando da parte la pedonalizzazione dell’intero centro nelle ultime settimane si vocifera, anzi si sussurra (perchè Ciriè è stata in passato una «città di charme» ...) della istituzione di nuove isole pedonali. Un esempio? Via Fiera potrebbe proprio essere prescelta per trasformarsi in «isola» sull’esempio di via San Ciriaco. In questo caso gli automobilisti perderebbero la possibilità di accedere da via Vittorio Emanuele direttamente ai parcheggi di piazza Castello. Ma niente paura (o almeno si spera...) l’Amministrazione comunale, con i migliori uomini dell’ufficio tecnico e viabilità, starebbe predisponendo una nuova «rotta» per gli automobilisti ciriacesi: via Cavour cambierà senso di marcia con i mezzi che si immetteranno da via Vittorio per poi circumnavigare l’oratorio Magnetti e sbucare (si spera indenni) sino in piazza Castello. Ma, naturalmente, si tratta solo di ipotesi. Intanto l’arredo urbano cade sempre più, desolatamente a pezzi... E di questo passo, senza più cubetti di porfido, «l’isola» nascerà per azione, diciamo, spontanea. Riusciremo a trarre in «inganno» qualche turista giapponese amante dell’orrido? Oppure il centro storico diventerà set ideale per qualche nuovo film di Dario Argento?