La protesta

Gli ambientalisti contro gli impianti di biometano in Canavese

Lo ha annunciato Ezio Lorenzetti, vicepresidente dell'associazione Amici della Terra – Club della Riserva della Vauda.

Gli ambientalisti contro gli impianti di biometano in Canavese
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Gli ambientalisti contro gli impianti di biometano in Canavese. Lo ha annunciato Ezio Lorenzetti, vicepresidente dell'associazione Amici della Terra – Club della Riserva della Vauda.

Gli ambientalisti contro gli impianti di biometano

Gli impianti di biometano in Canavese hanno scatenato le ire degli ambientalisti. Gli Amici della Terra – Club della Riserva della Vauda – scelgono di schierarsi apertamente contro le strutture. Ad annunciarlo è il vice presidente dell’associazione, Ezio Lorenzetti, con un comunicato che non lascia dubbi sulla questione. «In merito alle notizie riportate dai media – scrivono - inerenti l’installazione di nuove centrali a biogas in particolare nel territorio dei Comuni di San Benigno, Caluso e Rondissone, riteniamo di dover esprimere tutta la nostra contrarietà ad opere di questo genere, in un territorio che sta già sopportando un eccessivo carico ambientale».

Preoccupati per le ripercussioni

L’opera, spiegano gli Amici della Vauda, non sarebbe totalmente priva di ripercussioni e andrebbe ad intaccare un territorio già molto provato dal punto di vista ambientale. «Riteniamo che nulla sia ad impatto zero, neppure la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il territorio a nord, nord est di Torino, ospita già troppi impianti tra biogas, biomasse ed olio vegetale, senza contare la disastrosa presenza delle due discariche di Chivasso e Torrazza. Riteniamo che per una corretta analisi dell’impatto ambientale, si debba considerare non solo l’opera in sè e la tecnologia con la quale la si vuole realizzare, bensì l’insieme delle strutture che già influenzano l’ambiente di quel circondario». Da qui, la necessità di dimostrare il proprio appoggio ai comuni interessati dalla vicenda. «Esprimiamo solidarietà e vicinanza ai cittadini ed alle amministrazioni comunali che si stanno opponendo alla realizzazione di queste opere che sarebbero solo ulteriori ferite per il territorio».

L'intervento di Legambiente

Sui progetti di impianti per la produzione di biometano attraverso la digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, uno a Caluso e uno a San Benigno, è intervenuta anche «Legambiente». In particolare, dal circolo Pasquale Cavaliere dell’associazione si puntualizza che: «Non è accettabile che i rifiuti da trattare percorrano lunghe distanze con relative emissioni dovute ai trasporti. Inoltre, sebbene la produzione di biometano sia un modo virtuoso per trattare i rifiuti derivanti dalla raccolta differenziata dell’organico occorre che si faccia un bilancio complessivo di consumi ed emissioni di gas serra dei singoli impianti per evitare che i benefici finali siano marginali o addirittura ci sia un aumento delle emissioni climalteranti. Vanno sempre considerati i carichi ambientali pregressi di un territorio prima di introdurre nuovi impianti che possano aggravare, anche di poco, la situazione. Come circolo “Pasquale Cavaliere” interverremo con osservazioni puntuali sugli impianti durante la fase di Valutazione di impatto ambientale presso la Città Metropolitana».

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