Botte col crocifisso alla zia: condannato a 2 anni
CIRIE' - E' stato condannato a due anni di reclusione Domenico Baudino, 63 anni, geometra, detenuto nel carcere d'Ivrea dal 21 settembre del 2016.
CIRIE' - E' stato condannato a due anni di reclusione Domenico Baudino, 63 anni, geometra, detenuto nel carcere d'Ivrea dal 21 settembre del 2016.
CIRIE' - E' stato condannato a due anni di reclusione Domenico Baudino, 63 anni, geometra, detenuto nel carcere d'Ivrea dal 21 settembre del 2016. L'uomo ex commerciante molto noto in città, venne arrestato con l'accusa di tentato omicidio nei confronti della zia, Giovanna Calza, 87 anni. In base alla ricostruzione fornita dalla donna, Baudino l'avrebbe colpita al viso ed alla testa, con un crocifisso che la donna conservava appeso al muro in camera da letto. Soccorsa dai medici del 118 venne ricoverata all'ospedale di Ciriè. Le sue condizioni erano serie. Venne operata ad un occhio, poi fortunatamente si riprese e qualche giorno dopo venne dimessa. Viste le circostanze, il giudice Alessandro Scialabba del tribunale di Ivrea, che giovedì 22 giugno ha emesso il verdetto di primo grado, ha chiesto prima di pronunciare la sentenza, una perizia psichiatrica per Baudino. «Dall'esame è risultata una semi incapacità di intendere e volere ciò ha permesso al mio assistito, di beneficiare di uno sconto di pena – spiega il suo avvocato Lorenzo Bianco – inoltre il mio assistito ha chiesto ed ottenuto di essere giudicato con il rito abbreviato, circostanza che gli ha permesso, di beneficiare di un ulteriore riduzione della pena di un terzo rispetto a quanto previsto dal codice penale». I vicini di casa, però nonostante le bizzarre frasi che a volte pronunciava, non avevano mai visto Baudino, in atteggiamenti violenti. Nessuno si sarebbe mai aspettato che potesse aggredire la zia, proprietaria dell'appartamento in cui viveva, e che aveva accolto il nipote poiché era in difficoltà economica. Il giudice però l’ha pensa diversamente, e ritenendo Baudino pericoloso socialmente, ne ha disposto la custodia cautelare in carcere per tutta la durata della pena. Attualmente il ciriacese è detenuto nel carcere di Ivrea.