Cuorgnè e tutto l'Alto Canavese ricordano Attilio D'Elisa
I pensieri degli amici che con lui hanno diviso tanti bei momenti di vita insieme.
La sua scomparsa, a soli 53 anni, ha toccato nel profondo l'intero territorio.
Cuorgnè e tutto l'Alto Canavese ricordano Attilio D'Elisa
La perdita, secondo un antico aforisma, fa più male dell'assenza che è un'emozione senza fisicità. La prima è peggio perché è come avere qualcosa di bello accanto e vederlo svanire improvvisamente. Lascia un dolore e uno sgomento che purtroppo ben conoscono i familiari di Attilio D'Elisa, conosciuto e stimato cuorgnatese scomparso a soli 53 anni. Strappato da un malore fulminante all'affetto della moglie, la dottoressa Laura Gelci, e del figlio, il 18enne Andrea.
In centinaia gli hanno tributato l'ultimo saluto
Attorno a loro, distanziati nel rispetto delle norme anti-coronavirus ma vicini in un ideale abbraccio, si sono stretti martedì 15 settembre, nel corso delle esequie officiate da don Mario Lovera e don Ilario Rege Gianas nella chiesa San Dalmazzo, gli amici di «Atti», come lo chiamava simpaticamente chi aveva avuto la fortuna di incontrare il suo sorriso contagioso fin dai tempi della gioventù trascorsa in modo spensierato tra mille partite di pallone al campetto dell'oratorio del paese. Appassionato di motori, D'Elisa aveva lavorato per un po' di tempo alla carrozzeria Prandoni, poi era stato assunto in fabbrica, alla Sata. Gentile ed educato, aveva dato forma e sostanza, carne ed ossa, al concetto di «gigante buono».
Il ricordo di chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene
Durante le esequie, all'arrivo del feretro del 53enne cuorgnatese, davanti agli occhi lucidi sopra la mascherina di rito degli amici di una vita sono ripassate mille immagini, ricordi, aneddoti di un uomo «speciale». «Per noi Attilio era più di un amico, era come il nostro fratello maggiore – raccontano gli amici di D'Elisa – Era una persona gentile, un grande lavoratore, con un occhio di riguardo verso tutti. Era un padre serio e innamorato della sua fantastica famiglia. Non si poteva non apprezzarlo. Ci mancheranno le chiacchierate interminabili al bar “La Tavernetta”, le sue battute e i discorsi sulla Ferrari, la sua vera passione. Sapeva tutto di motori e curava con un attenzione maniacale le sue macchine, la 500 Abarth acquistata per i 50 anni e le “vintage” “Alfa Romeo 156” e “Fiat 128”, oltre alla Vespa bianca. Era una persona semplice, genuina e solare. Porteremo con noi per sempre il suo ricordo». Oltre alla moglie Laura con l'adorato Andrea, Attilio D'Elisa lascia le sorelle Egidia con Guido, Anna con Roberto, il suocero Italo con Paolo, la nipote Stefania con Luca, Angelica e Alberto.