Dario Dighera difende i Dilettanti: Sono fondamentali per il calcio
Dall'alto della sua esperienza, il coach nostrano è critico anche riguardo la situazione che stiamo vivendo.
Attenta analisi del tecnico canavesano. Dario Dighera difende i Dilettanti: Sono fondamentali per il calcio.
Dario Dighera difende i Dilettanti: Sono fondamentali per il calcio
Doveva essere, la sua, un’altra stagione da protagonista, nuovamente sulla panchina di una squadra estera. La pandemia che ha sconvolto il mondo e ha di fatto rivoluzionato il modo di vivere un po’ di tutti noi, invece gli ha impedito di proseguire con la propria avventura. Avventura che però adesso è pronta a ripartire, appena arriverà una nuova proposta. In attesa di tornare dove attualmente ha la residenza, in Medio Oriente, e dopo aver trascorso un periodo a Vialfrè con la famiglia, insieme a Dario Dighera, tecnico professionista che nelle ultime stagioni ha legato il proprio nome ad interessanti esperienze nel calcio estero, abbiamo scambiato due chiacchiere affrontando un tema molto delicato, riconducibile in particolare a quella che è appunto la situazione sanitaria attuale.
Le differenze rispetto ai professionisti...
Ovvero la differenza di «trattamento» tra i professionisti ed i dilettanti, con i secondi che vengono considerati per così dire meno importanti. «Io arrivo da quel mondo calcistico, l’ho vissuto sulla mia pelle prima del “salto” che ho compiuto. Ebbene, trovo tutto questo assolutamente assurdo. Capisco che “the show must go on” ed in questo periodo il football della serie A come della Champions siano una “compagnia” per molti importante. Però è inconcepibile che i ragazzini siano costretti a stare lontano dallo sport di base, che è fondamentale per la crescita psico-fisica loro e di tutti noi». Dighera punta il dito verso chi ha fatto delle scelte criticabili: «Comprendo a pieno la differenza di impatto che ha il mondo dei “pro” rispetto a quello dei dilettanti. Invece non concepisco come si possa dire che, per esempio, l’Agliè o il Vallorco siano meno importanti della Juventus nella crescita dei giovani. I professionisti dove imparano a giocare a calcio se non tra i dilettanti? E’ lì che muovono i primi passi, per poi maturare e passare ad un grado diverso di sport. Tolta la “base”, a mio modesto parere viene meno tutto il resto».
Critiche riguardo la situazione che stiamo vivendo
Il tecnico canavesano, che conta esperienze in varie parti del mondo, è profondamente critico anche su quella che è la situazione in cui stiamo vivendo tutti: «Sono conscio di quanto sta accadendo, dato che ho amici che hanno contratto il Covid, però queste “chiusure” finiscono per distanziarci sempre di più e questo non fa assolutamente bene». Dario non parla di distanziamento sociale, ma di ben altro secondo il suo parere: «Queste limitazioni, alcune delle quali trovo assurde, ci stanno portando ad un distanziamento umano. E’ una situazione ben più grave. Per questo insisto nel dire che non possiamo togliere ai giovani il diritto di fare sport. E’ una valvola di sfogo fondamentale, una maniera per crescere bene, imparando il valore della vittoria ed a gestire le sconfitte. Perché in campo si comprende cosa significa perdere, un fattore con il quale fare i conti nella vita di tutti i giorni». Dighera ora attende l’opportunità per ripartire alla volta dell’Oman: «Ho voglia di tornare a fare il mestiere che ho scelto e che mi dà soddisfazioni. Spero con tutto il cuore che si possa il prima possibile riprendere con una vita, per quanto possibile, normale».