Piemonte in zona arancione, Fava (Lega): "Bene, ma non abbassiamo la guardia"
«Prima di riempire le classi delle scuole, è meglio che pensiamo a svuotare i reparti Covid degli ospedali».
Mauro Fava: «Bene il passaggio a zona arancione, ma è solo un piccolo passo in avanti. Non dobbiamo abbassare la guardia, se vogliamo tornare alla normalità. E prima di riempire le classi delle scuole, è meglio che pensiamo a svuotare i reparti Covid degli ospedali».
Mauro Fava: "Bene, ma non abbassiamo la guardia"
Con gli ultimi provvedimenti del Governo, il Piemonte è passato da zona rossa a zona arancione, riducendo quindi il livello di allerta per i contagi da Covid-19.
«E’ significativo, ma si tratta solo di un primo, piccolo, passo in avanti, che non cambia di molto la situazione – spiega il consigliere regionale Mauro Fava – Non dobbiamo quindi abbassare la guardia, pensando che l’emergenza sia alle spalle. Al contrario, l’attenzione da parte di tutti deve essere massima. Solo così possiamo pensare di avvicinarci ad una condizione di normalità. Resta la raccomandazione di evitare i luoghi troppo affollati e di indossare sempre la mascherina quando si esce di casa».
Scuole in Dad
Resta comunque in vigore la didattica a distanza per gli allievi dalla seconda media inferiore in su, almeno fino al 7 gennaio.
«Mi sembra una decisione saggia – aggiunge il consigliere canavesano – Non possiamo permetterci di rischiare un aumento dei contagi e i trasporti scolastici si sono dimostrati un vettore importante per la proliferazione del virus. La situazione non è cambiata rispetto al mese di settembre e il ritorno a scuola di migliaia di studenti ripresenterebbe le stesse criticità che hanno portato a raggiungere numeri insostenibili di positivi al Coronavirus. Chiediamo quindi ai nostri studenti di pazientare ancora un po’: è un sacrificio che va fatto per tutelare le categorie più a rischio, soprattutto gli anziani e le persone affette già da altre patologie gravi. Ognuno di noi deve fare la sua parte per evitare di ricadere in un nuovo lockdown che rappresenterebbe la pietra tombale per il nostro territorio».
Negozi in bilico
Le prescrizioni legate all’emergenza Covid si scontrano comunque con i timori del settore commerciale, che si basa molto sui guadagni del periodo natalizio.
«E’ anche per aiutare i nostri negozianti, baristi e ristoratori che tutti dobbiamo fornire il nostro contributo di responsabilità, evitando comportamenti sconsiderati che possano far risalire la curva dei contagi e farci ripiombare in zona rossa – spiega ancora Fava – Rivolgo comunque un appello a tutti i canavesani: in vista del Natale, evitiamo gli acquisti nei grandi colossi dell’e-commerce come Amazon e privilegiamo i negozi di vicinato per le compere e i regali. Diamo tutti una mano a tenere in vita le attività che animano i centri dei nostri paesi».