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Festival di Sanremo 2021, la polemica è viva. Intervista all'attrice Melania Giglio

"Se si apre l'Ariston giusto aprire tutti i teatri, piccoli o grandi che siano".

Festival di Sanremo 2021, la polemica è viva. Intervista all'attrice Melania Giglio
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Festival di Sanremo 2021, la polemica è viva: giusto aprire l'Ariston? L'attrice Melania Giglio: "Se così fosse, giusto aprire tutti i teatri, piccoli o grandi che siano".

Festival di Sanremo 2021, la polemica è viva

Il settore della cultura e dello spettacolo è stato (e lo è ancora allo stato attuale) tra le realtà maggiormente penalizzate dalle limitazioni dovute al Covid-19. Teatro e cinema chiusi, concerti dal vivo ridotti all’osso e praticamente senza pubblico. Musei chiusi e migliaia di persone che dopo mesi di serrata o di aperture «a singhiozzo» oggi rischiano seriamente il loro posto di lavoro. A scatenare un’ulteriore vera e propria alzata di scudi, con polemiche che da giorni si stanno trascinando, è la notizia che il «Festival di Sanremo 2021» dovrebbe (il condizionale è d’obbligo, visto appunto il polverone che si è creato) andare in scena con la presenza del pubblico.

Pubblico in sala

L’ipotesi è quella della creazione di una «bolla», ovvero spazi riservati solo a coloro che parteciperanno all’evento, tra tamponi e controlli dedicati. Una scelta (ancora in fase di valutazione, va precisato) che ha fatto infuriare le tante persone che da tempo non lavorano, stanno affrontando grandi difficoltà e vedono il loro futuro incerto. Sulla possibilità di vedere un «Sanremo» di questo tipo abbiamo chiesto un parere a Melania Giglio, apprezzata attrice di teatro, cinema e televisione, che ha analizzato in questo modo la situazione.

Lo spettacolo sconvolto dal Covid

«Il momento che stiamo attraversando è difficile - spiega la valperghese - Personalmente, sono riuscita a portare avanti dei progetti nel corso dell’estate e grazie anche all’utilizzo dello streaming in autunno sono riuscita pure a lavorare molto. Ciò non toglie che sia conscia del fatto che la categoria di coloro che operano nello spettacolo, e parlo di tutte le categorie cioè migliaia di persone, sono in difficoltà e stanno pagando sulla loro pelle». Il Covid e le conseguenti restrizioni hanno sconvolto il mondo dello spettacolo e in particolare quello del teatro: «Purtroppo ci è mancato e continua a mancarci il contatto con il pubblico, che è fondamentale E’ un atto rituale, umano, uno scambio con il pubblico che non possiamo né dobbiamo perdere. Sì, è vero che i canali video e la tecnologia ci stanno aiutando, ma è una cosa completamente diversa rispetto alla comunità e alla socialità che sono tipiche dello spettacolo dal vivo».

"Si fanno delle differenze evidenti"

Tanti sacrifici sono stati fatti per cercare di uscire da tale situazione e per ritrovare un po’ di serenità. Per questo la proposta di un «Festival di Sanremo» con il pubblico suona davvero come una stortura. «Una situazione del genere è a dir poco folle, ma come del resto lo era vedere la gente seduta in platea al “Maurizio Costanzo Show”, seppur si sia poi precisato che erano dei figuranti. Purtroppo si fanno delle differenze evidenti, che portano a dire che c'è del vero e proprio disinteresse nei confronti del nostro settore. Nei teatri c’è la sanificazione, la possibilità del distanziamento, perciò mi sorge spontanea una domanda: perché al Parioli si può fare, mentre nelle altre realtà no? Cosa ha di meno la Scala di Milano per non poter essere aperta al pubblico, in sicurezza e con numeri ridotti? Sinceramente non comprendo scelte del genere».

"Aprire tutti i teatri"

Ma Melania va oltre e dice: «Va bene, diamo pure la possibilità di aprire l’Ariston al pubblico. Se lo si fa in quel caso, però, a questo punto è giusto aprire tutti i teatri, piccoli o grandi che siano. Se si utilizzano i crismi necessari a livello di sicurezza, allora pure le altre strutture

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