Luca Malosti il talento emergente dell'arrampicata che sogna l'Olimpiade di Parigi 2024
Ha 17 anni e ha cominciato quando ne aveva 4... nel mezzo tante soddisfazioni per il giovane cuorgnatese.
Luca Malosti il talento emergente dell'arrampicata che sogna l'Olimpiade di Parigi 2024.
Luca Malosti il talento emergente dell'arrampicata
L’arrampicata, parafrasando una celebre frase dello scrittore Erri De Luca, «è viaggio di superficie, scambio tra due epidermidi, la roccia e le falangi delle dita». Un viaggio, anche di formazione interiore oltre che sportiva, che ben conosce il 17enne canavesano, Luca Malosti. Il giovane cuorgnatese, che è tesserato per il Cus Torino e vive con la sua famiglia a Salto, popolosa frazione di Cuorgnè, è uno dei talenti emergenti del mondo dell’arrampicata, tanto da aver già difeso i colori dell’Italia in gare internazionali. In «azzurro» su una parete con vista Parigi, che ospiterà le Olimpiadi nel 2024.
Il racconto
«Ho iniziato a scalare fin da quando ero bambino – spiega Luca, che frequenta l’Iis Aldo Moro a Rivarolo – Di fatto, ho cominciato a 4 anni. E’ una passione che mi hanno trasmesso i miei genitori. Grazie a loro ho potuto viaggiare e arrampicare nei posti più belli d’Italia ed Europa. Inizialmente ero focalizzato unicamente sull’arrampicata in falesia, poi, anche attraverso i miei amici con cui condividiamo l’amore per questo sport, mi sono avvicinato al mondo delle gare. La prima competizione ufficiale è stata a 13 anni. Non è stato semplice. Sono stato anche un anno senza gareggiare, allenandomi per passione soltanto. Poi ho iniziato con dedizione e impegno a portare avanti questo nuovo progetto agonistico, che, con l’aiuto dei miei allenatori, Diego La Porta e Samuele Carboni, mi ha portato fino a dove sono arrivato oggi».
I colori azzurri
Dal primo «8c lavorato» fino ai Campionati Europei di categoria in Russia con il tricolore sul petto: sono le tappe di una scalata da standing ovation. Risultati che ripagano degli sforzi e sacrifici fatti: «Vestire i colori della Nazionale per la prima volta è stato emozionante – aggiunge Luca Malosti – E’ stata un’esperienza incredibile, la mia prima gara ad altissimo livello e così lontano da casa. La voglia di fare bene però era tanta. Mi sono qualificato 16esimo. Poi ho fatto ancora meglio a Milano Climbing Expo nel 2020 arrivando al quarto posto». Nel cassetto c’è un sogno «a cinque cerchi»: «Mi alleno 3-4 volte a settimana, 3 ore al giorno almeno. Ho una palestra di arrampicata in casa, ma due volte a settimana vado a Torino per degli allenamenti specifici. Per praticare l’arrampicata a questi livelli serve concentrazione, la testa è importante, e poi una buona preparazione fisica, trovando il giusto equilibrio tra muscolatura ed elasticità. Il mio sogno, ovviamente, sarebbe di partecipare alle Olimpiadi tra tre anni». Per ora nel calendario ci sono a febbraio le gare di Coppa Italia e in estate i Mondiali giovanili nella città russa di Voronezh. «Un ringraziamento va di sicuro ai miei genitori, Fabio e Michela, che mi supportano e seguono in tutto e ai miei allenatori Diego La Porta e Samuele Carboni, oltre agli sponsor tecnici Wild Climb, Jean Pellissier Sport che sono sempre al mio fianco. Ai giovani che si avvicinano all’arrampicata ma a qualsiasi sport dico di farlo innanzitutto per divertirsi, senza pensare subito ai risultati: arriveranno anche quelli se ci si mette sempre passione, impegno e divertimento». In attesa di conquistare definitivamente la ribalta nazionale e non solo, Luca Malosti può già contare su uno sportivo e tifoso doc a livello locale, il consigliere comunale e presidente del Trial Team Valli del Canavese, Vanni Crisapulli: «Siamo orgogliosi di poter vantare tra i cuorgnatesi un giovane talento emergente dell’arrampicata come Luca. La realtà sportiva di Cuorgnè, da sempre molto ricca e varia, adesso ha un suo campioncino in erba in più da tifare e seguire».