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Quale futuro per il Sacro Monte di Belmonte? Nubi all'orizzonte...

Il consigliere regionale Alberto Avetta: «Ora è chiaro che sul Sacro Monte di Belmonte si riparte da zero».

Quale futuro per il Sacro Monte di Belmonte? Nubi all'orizzonte...
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Quale futuro per il Sacro Monte di Belmonte? Il consigliere Avetta: «Ora è chiaro che sul Sacro Monte di Belmonte si riparte da zero».

Quale futuro per il Sacro Monte di Belmonte?

Nubi all’orizzonte per il Sacro Monte di Belmonte. «Ora è chiaro che sul Sacro Monte di Belmonte si riparte da zero. L’assessore regionale al Bilancio Andrea Tronzano, rispondendo mercoledì 3 febbraio, ad una mia interpellanza, ha chiarito che non c’è alcuna procedura da riattivare ai fini di definire l’acquisizione del sito da parte della Regione, né può considerarsi confermato lo stanziamento di un milione di euro, allora previsto dalla Giunta Chiamparino, essendo quello per gli accordi di programma un fondo indeterminato. Prendiamo atto della situazione, e confidiamo che l’assessore Tronzano voglia convocare quanto prima i Sindaci interessati, insieme a tutti gli attori del territorio e ai consiglieri regionali, per definire cosa si intende fare a salvaguardia di un luogo di grande rilevanza culturale e devozionale, iscritto dall’Unesco tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità». E’ quanto affermato dal consigliere regionale Alberto Avetta, a margine del dibattito in Consiglio regionale sul Sacro Monte di Belmonte, oggetto di un’Interpellanza specifica.

Pensare al dopo pandemia

«In questo momento di difficoltà sanitaria, sociale ed economica può sembrare fuori luogo contestare il ritardo nella gestione dei fondi per un bene culturale e paesaggistico come il Sacro Monte di Belmonte, patrimonio dell’Unesco - aggiunge Simona Appino del direttivo del Pd Alto Canavese - Ma siamo convinti che, quando questo momento passerà, dovremo trovarci pronti a rilanciare l'immagine del nostro Canavese in maniera convinta e innovativa. Perché crediamo che Belmonte meriti tanta attenzione? Intanto per il valore affettivo di tanti Canavesani che lo vedono sia come luogo di culto importante sia come una delle icone del Canavese stesso. Al luogo è legato uno splendido percorso che sale dai paesi sottostanti diventato ancora più importante e consolatorio proprio nel periodo di pandemia quando i viaggi e gli spostamenti verso luoghi più lontani erano vietati. E che dire della Riserva Naturale che faticosamente torna alla vita dopo il pauroso incendio del marzo 2019. Un altro aspetto ugualmente importante e non scontato è l’importanza turistica del luogo. Avventori e turisti di ogni dove salgono al santuario per trovare pace e frescura e per consumare pasti all’ombra delle secolari piante».

Unire le forze

I Dem canavesani vogliono tenere alta l’attenzione su Belmonte: «Chiediamo, finita la pandemia, di poterci davvero incontrare al fine di intravedere un futuro turistico importante per il nostro Canavese. Un insieme di intenti, un percorso unico e condiviso che porti il turista o il viandante in arrivo a poter conoscere l’unicità di un territorio che non deve temere confronti, perché ricco di bellezze mischiate ad un’enogastronomia di eccellenza. E magari immaginare una rete di trasporti che possa in qualche modo unirlo in un percorso virtuoso tra borghi unici e luoghi di interesse. Su questo prevediamo che la strada sarà ancora lunga. Tuttavia, se riuscissimo ad unire gli amministratori della zona ottenendo più considerazione dall’alto, ce la potremo fare. Noi continuiamo a crederci».

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