Da Leini a Sanremo, stasera fra i favoriti in gara c'è Willie Peyote
Insieme a Samuele Bersani canterà nella serata dei duetti una delle poesie musicate tra le più raffinate del panorama musicale italiano: “Giudizi universali”.
Da Leini a Sanremo, stasera fra i favoriti in gara c'è Willie Peyote, al secolo Guglielmo Bruno in gara con Mai dire mai (la locura).
Stasera fra i favoriti in gara c'è Willie Peyote
Se siete un minimo appassionati di Sanremo, appuntatevi questo nome: Guglielmo Bruno alias Willie Peyote. Gli addetti ai lavori che hanno avuto modo di ascoltare le canzoni in gara, lo indicano come uno dei giovani talenti con maggiori chance di vincere la 71ª edizione del Festival della canzone italiana. Essere l'outsider non è un obbligo ma un'opportunità per mettersi in mostra e per essere considerato un vero big tra i big, nonostante i soli 35 anni.
Il brano in gara
Il rapper e cantautore leinicese, nipote del vicesindaco Cristina Bruno, è cresciuto a pane e musica in via Volpiano, prima di migrare a Torino. I primi passi li ha compiuti ascoltando e seguendo papà Oscar, batterista degli Statuto e di altri celebri gruppi nazionali. Alla rassegna musicale, in scena su Rai 1 da stasera, martedì 2 marzo, fino a sabato, presenterà il suo ultimo brano: Mai dire mai (la locura). Una canzone ballabile ma che è anche una critica alla realtà sociale nazionale durante la pandemia.
Nei duetti con Samuele Bersani
Nella serata dei duetti avrà modo di esibirsi con uno dei suoi idoli, soprattutto per le sue capacità di scrittura: Samuele Bersani. Insieme intoneranno una delle poesie musicate tra le più raffinate del panorama musicale italiano: “Giudizi universali”. «Il maestro – dice Willie Peyote, commentando la notizia – ha accettato di farmi questo regalo e io sono felice come un pupo».
Tra denuncia sociale e autoironia
Ma Sanremo sarà solo una delle tappe di un percorso di successo iniziato anni fa. Laureato in Scienze Politiche, sfegatato granata, dopo aver sperimentato il rock e il punk ha trovato nel rap la sua espressione artistica più congeniale. «La cosa più bella – ha detto in un’intervista in rete – è che la gente mi applaude per dire ciò che voglio e ciò che penso». I testi delle canzoni sono tutto affare suo. Le musiche le condivide con i componenti della sua band. Sul palco di mezz’Italia si è sempre presentato con loro, con la sua “orchestra” perché la sua musica è un raffinato crogiolo dove i confini tra un genere e l’altro sono solo una barriera concettuale. Tra le sue note e le strofe c’è la denuncia sociale, l’intelligenza dell’autoironia e la sapienza di saper parlare alle nuove generazioni senza essere banale, gretto o sciatto. Una scrittura graffiante, a volte anticonformista, in continua evoluzione, capace di trattare argomenti diversi, che arriva diretta, senza filtri. A ispirarlo nel suo percorso creativo sono stati cantautori nazionali come Francesco Guccini, Luigi Tenco, Daniele Silvestri, Giorgio Gaber fino a Samuele Bersani stesso. Dal 2004 musicalmente attivo, nel 2011 ha pubblicato il suo primo album solista: “Manuale del giovane nichilista”. Due anni dopo, nel 2013, fa uscire: “Non è il mio genere, il genere umano”. Anche in quest’album c’è il germe della sua visione nichilista dell’uomo. Nel 2015 pubblica “Educazione sabauda”, il disco che lo impone tra i migliori cantautori italiani. Particolare attenzione ha suscitato, tra apprezzamenti e critiche, la canzone “Io non sono razzista ma...”, contenuta nell'album. Anche le emittenti nazionali si accorgono di lui e dopo aver partecipato alle Iene, a Che tempo che fa e A quelli che il calcio, Willie Peyote conquista un ampio consenso di pubblico, anche al di fuori della cerchia dei più giovani. Nel 2019 ha pubblicato il nuovo singolo “La tua futura ex moglie”, che ha anticipato il suo quinto album da titolo: “Iodegradabile”. Dopo la cancellazione di quasi tutte le tappe del suo tour, nel novembre 2020 ha pubblicato “La depressione è un periodo dell'anno”, singolo che racconta con amarezza e lucidità il periodo di difficoltà dovuto al Covid-19. Ora è il momento del suo grande salto nel gotha della musica, con il debutto come concorrente (favorito) nella sezione big al Festival di Sanremo.