Gigafactory a Scarmagno, 40 milioni di euro per iniziare il progetto
L'avvio dei lavori previsto entro la fine del 2021, al più tardi nella primavera 2022
Gigafactory a Scarmagno, 40 milioni di euro per iniziare il progetto.
Gigafactory a Scarmagno
Per avviare la Gigafactory a Scarmagno servono 40 milioni di euro. Lo ha spiegato mercoledì (3 marzo) in conferenza stampa a Confindustria Canavese Lars Carlstrom, CEO e founder di Italvolt. La società ha recentemente annunciato di aver scelto l’area ex Olivetti per la produzione e lo stoccaggio di batterie al litio in Italia. Il piano complessivo prevede un investimento totale di 4 miliardi di euro.
Il piano industriale
In base a quanto illustrato i principali step del progetto sono l'acquisizione del sito (al momento c'è un'opzione di acquisto su circa 300mila metri quadri), l'ottenimento del permesso di costruire e l'inizio dei lavori di realizzazione della piattaforma entro la fine del 2021, al più tardi entro la prossima primavera 2022. Nella cordata di imprenditori ci sono già Pinfarina e Comau, altre trattative sono in corso per gli investimenti.
Perché il Canavese?
Nel corso della conferenza Lars Carlstrom ha anche spiegato perché la scelta è ricaduta sul territorio, smentendo un presunto coinvolgimento finanziario della Regione Piemonte. Il Canavese perché, dunque, ha un passato industriale, e più in generale il Piemonte, come leader nel settore dell'automobile. Nel sud Europa non ci sono strutture simili (una Gigafactory è nel nord del vecchio Continente ed ha già preso accordi con case automobilistiche tedesche e francesi) per la futura produzione di batterie in vista della "rivoluzione" green che avverrà tra il 2024 e 2025.