"Piemonte cuore d'Europa", così la Regione sceglie come spendere i soldi del recovery fund
Cirio non cerca facili consensi ed evita l'impostazione Torino-centrica: si inizia da Novara e Biella.
Come spendere i miliardi di euro che l'Europa ci stanzia con il Recovery Found? Le istituzioni e gli enti locali stanno predisponendo un piano per assicurarsi i finanziamenti e il Piemonte è in prima linea. Come vuole spendere questa pioggia di soldi la Giunta guidata da Alberto Cirio? Dove intende focalizzare di più le necessità d'intervento? Per il momento sembra che la strategia non sia per niente Torino-centrica. E questo è un bene, perché di solito si accusano i politici di badare solo al proprio tornaconto; investire su Torino (più popolosa) garantirebbe maggior ritorno d'immagine. Cirio e i suoi, invece, puntano sulle reali necessità e sul concreto. Come lo riportano i colleghi di Prima Torino.
Piemonte cuore d'Europa
Investimenti per rafforzare la logistica sull’asse Genova-Rotterdam, per rendere più comodo l’arrivo dei turisti migliorando la viabilità, mettere in sicurezza un territorio fragile come il Verbano-Cusio, realizzare il progetto della ciclovia sul Lago Maggiore: sono i principali argomenti che hanno caratterizzato, al Centro Eventi "Maggiore" di Verbania, la nuova tappa di “Piemonte Cuore d’Europa”. Un secondo momento di confronto si è svolto nella sede del Sella Lab di Biella. “Piemonte Cuore d’Europa” è il roadshow che la Regione ha voluto organizzare per condividere con i rappresentanti del mondo economico, sociale e degli enti locali di tutte le province i documenti di lavoro che delineano le priorità su cui concentrare le risorse in arrivo nei prossimi anni dall’Europa. Dai fondi del Recovery Plan, su cui il Piemonte ha presentato un piano del valore di 13 miliardi di euro, alla prossima programmazione dei fondi europei 2021-2027, che avrà un valore di quasi 4 miliardi di euro (circa un miliardo in più rispetto al passato).
Cirio e il momento storico
Così il Governatore della Regione Piemonte:
“È un momento storico per tutti noi. Entro il mese di aprile la Giunta regionale approverà una serie di documenti che definiranno le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte dei prossimi 10 anni. Ma le vogliamo scrivere insieme al territorio, non chiusi nei palazzi, ma tenendo conto delle esigenze della vita reale e delle proposte che ci arriveranno dagli imprenditori. L’esperienza a Bruxelles mi ha insegnato che non bisogna limitarsi ad attendere le risorse dell’Europa, ma occorre contribuire a indirizzarle basandoci su progetti già pronti e realizzabili in tempi brevi. Ringrazio la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, che ha incoraggiato gli Stati membri a coinvolgere le autorità regionali nella redazione e nell’attuazione dei piani di ripresa”.
Sinergie con Svizzera e Baviera
Cirio ha quindi voluto impostare un metodo diverso per cogliere i vantaggi di un’opportunità storica e unica per far ripartire il Piemonte dopo il Covid: mettersi in sinergia con la Svizzera e la Baviera: il cuore dell’Europa appunto. Al momento ci sono a disposizione cifre che non vedremo mai più e che permetteranno di favorire lo sviluppo del sistema produttivo e infrastrutturale. Adesso la sfida è individuare e condividere progetti con immediate ricadute sul territorio, oltre ad investire sull’istruzione e sulla formazione professionale. Sempre Cirio:
"Sono certo che se porteremo al presidente Draghi un documento per dare alla nostra voce più forza. Importante sarà anche poter applicare il cosiddetto 'Modello Genova' per le opere pubbliche, perché senza abbassare di un centimetro l’attenzione verso la legalità abbiamo bisogno di regole veloci e facili”.
Con Verbania si rompe l'indugio
La prima tappa degli investimenti è prevista a Verbania, che in qualche modo rompe l'indugio in una sorta di pre-fase burocratica e istituzionale. All'incontro ad affiancare il presidente Cirio c'erano il vicepresidente Fabio Carosso e gli assessori Andrea Tronzano e Matteo Marnati. Collegati da remoto anche tutti gli altri assessori della Giunta regionale. L’evento ha visto anche la partecipazione, tra gli altri, del prefetto Angelo Sidoti, del presidente e del vice presidente della Provincia Arturo Lincio e Rino Porini, del sindaco Silvia Marchionini, del consigliere regionale Alberto Preioni, del presidente dell’Unione Industriale Michele Setaro. Il governatore piemontese ha così illustrato la scelta di privilegiare il Verbano-Cusio-Ossola in questa fase:
“La ciclo-pedonalizzazione del Lago Maggiore è il mio sogno da innamorato di questa terra. Nelle prossime settimane avrò un incontro con il Politecnico di Torino per chiederne la progettazione, perché può essere una vera e grande occasione di rilancio e attrazione per tutto il territorio. I fondi europei cercano le zone montane e lacustri, l’arte, la cultura, lo sport e l’outdoor, e nel mondo non c’è una concentrazione migliore di quella che è in grado di offrire il Verbano-Cusio”.
Poi tocca al recupero di Biella
Per quanto riguarda il secondo obiettivo di spesa per i soldi europei, tocca al recupero di Biella. In questo caso ad affiancare il presidente Cirio c'erano il vicepresidente Fabio Carosso e gli assessori Chiara Caucino, Elena Chiorino e Andrea Tronzano. Presenti, tra gli altri, il prefetto Franca Tancredi, il presidente della Provincia Gianluca Foglia Barbisin, il sindaco Claudio Corradino e il consigliere regionale Michele Mosca. Tra le istanze più ricorrenti: il sostegno allo sviluppo del tessile, la valorizzazione del paesaggio, il recupero degli edifici dismessi per la promozione turistica e riqualificare i paesi con un potenziamento della rete viaria che metta finalmente fine all’isolamento di molte zone. Infine, il ripristino della ferrovia Biella-Novara. Lavorare alla valorizzazione del Biellese vuol dire dedicarsi alle infrastrutture e al settore della manifattura, di cui bisogna essere orgogliosi. Il compito della politica dovrà essere quello di sostenere gli imprenditori con politiche innovative. Ancora Cirio:
"Biella e il suo territorio saranno motore del turismo culturale e religioso. Qui abbiamo luoghi in cui il turista raffinato può trovare soddisfazione. Penso al riutilizzo del vecchio ospedale Degli Infermi, alla progettazione della Biella-Novara, alla diga sul Sessera, alla Pedemontana che va realizzata al più presto”.
I punti cardine per ora sulla carta
Ecco i punti cardine fissati per iniziare a mettere nero su bianco le ipotesi. Piemonte più intelligente: sviluppare innovazione e competitività del sistema produttivo con attenzione alle Pmi partendo dalle filiere manifatturiere tradizionali; diffusione di tecnologie digitali e servizi; digitalizzazione per cittadini, pubblica amministrazione, imprese, trasporti; rafforzamento dei processi di crescita e competitività delle Pmi; banda ultralarga. Piemonte più verde: infrastrutture verdi in ambiente urbano; efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico; sviluppo di reti, strutture e impianti di stoccaggio dell’energia; supporto alla produzione di energie rinnovabili; economia circolare; gestione forestale sostenibile; miglioramento della qualità dell'aria. Piemonte più connesso: sviluppo della logistica come comparto strategico; potenziare i sistemi di trasporto su ferro; sviluppare l’intermodalità; sviluppo di reti ciclabili. Piemonte più solidale: potenziamento di servizi individualizzati; inserimenti lavorativi con tirocini e apprendistato; formazione continua e riconversione produttiva; sostegno all’imprenditorialità, al lavoro autonomo e alla creazione d’impresa; sostegno alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro; contrasto alla dispersione scolastica; misure a sostegno della natalità.