Palazzetto dello sport servono 2 milioni
La consigliera: «Che senso ha fare i progetti se poi non si pensa a dove trovare le risorse?»
Palazzetto dello sport servono 2 milioni e Marina Vittone esorta la Giunta a trovarli, altrimenti a cosa serve fare i progetti?
Palazzetto dello sport servono 2 milioni
«E’ un bel progetto, ma la Giunta deve dimostrare di crederci, altrimenti che senso ha?». A spronare l’Amministrazione dai banchi dell’opposizione è Marina Vittone e il progetto a cui fa riferimento è il Masterplan dell’area sportiva di via Trieste. «L’assessore di riferimento alla mia domanda su eventuali fondi per realizzare quanto previsto sulla carta non può rispondere che non ne ha la più pallida idea facendo capire che la questione prettamente economica non è stata presa in considerazione; questo significa che neanche chi ha portato all’attenzione della commissione quell’opera, non ci crede fino in fondo, altrimenti qualche ipotesi l’avrebbe avanzata».
Parole e polemiche
La consigliera avrebbe voluto argomentare ancora meglio la questione durante la riunione se non fosse che la «relativa documentazione, come al solito, a noi consiglieri è arrivata soltanto il giorno prima dell’incontro stesso; tra l’altro, solo dopo una mia sollecitazione: ho dovuto scrivere all’assessore (Francesco Diemoz, ndr) e all’ufficio tecnico per avere il fascicolo e poter fare una discussione con cognizione di causa che è arrivato solo 24 ore prima. Dovrebbe essere un processo naturale e, invece, è da 6 anni che si va avanti in questa maniera, a dover sempre sollecitare i documenti». Il discorso, poi, ritorna sui contenuti tecnici. «Mi sembra un progetto valido, molto valido - sottolinea Vittone - ci trova concordi per la maggior parte delle cose previste. L’unica parte di cui non siamo convinti è la questione dello spostamento dei campi da via Merlo a via Trieste.
I campi di via Merlo
Oggi sono in una posizione strategica: via Merlo è vicina al polo scolastico è in una zona centrale e rivitalizza anche quell’area. Inoltre, ci sono anche i parcheggi, per cui lasciare l’attività calcistica per i più giovani in quel punto è prioritario». Non solo. «Spostarli, tra l’altro, comporta che in via Trieste si debba procedere con degli espropri: nel Masterplan sono disegnati in un’area di privati e il Comune non ha titolo su quei terreni, salvo fare degli accordi». E ancora. «Comprendo che sia economicamente vantaggioso accentrare tutto, si fa economia di scala, ma resta, però, il problema sociale e vai a depauperare l’area di via Merlo. Tanto più che, come ha detto il presidente Ricciardi, non è detto che il Comune debba rinunciare a via Merlo per fare dei parcheggi per la stazione, perché si è aperta una nuova opportunità». Quale? «Con la chiusura delle Officine Gtt si potrebbe utilizzare quell’area per la sosta dei pendolari e lasciare all’attuale destinazione via Merlo, investendo per la ristrutturazione degli spogliatoi e del manto sintetico. Investimento modico a cui contribuirebbe anche la Rivarolese Calcio che si è già detta disponibile a farlo con fondi privati».
Il posto è quello giusto
Parte importante del progetto, ovviamente, è il Palazzetto dello Sport. Ancora Marina Vittone: «Il luogo fisico dove l’hanno previsto è quello più adatto e, ovvio, che il piano economico generale che ammonta a 5 milioni di euro è importante. Ovvio che per la sua realizzazione si procederà a step, e che il primo sia proprio quello relativo alla palestra per evitare al basket e alla pallavolo di dover emigrare perché in città non c’è una struttura regolamentare che li possa ospitare». Ma anche 2 milioni per il Palazzetto, non è una cifra di poco conto.
«Vero. Ma è proprio su mia sollecitazione che il progettista presente alla Commissione ha suggerito che per farsi trovare pronti per eventuali fondi proveniente da Ricovery Plan o più in generale da canali europei, sarebbe opportuno procedere con la progettualità ed essere pronti magari fra un anno ad eventuali “click day” per attingere ai fondi che senza progetto esecutivo è impossibile competere. Senza tralasciare le opportunità derivanti dal Micro credito, fondi propri (mutui) o lo “scongelamento” dei fondi della vicenda Asa. Le ipotesi su cui discutere ci sono: basta crederci».
Maurizio Vermiglio