Una raccolta fondi in onore di suor Luigina Serena Olivetto
Il ricavato sarà devoluto alla Piccola Casa della Divina Provvidenza Cottolengo.
Straordinaria donna, che ha aiutato tantissime persone. Una raccolta fondi in onore di suor Luigina Serena Olivetto.
Una raccolta fondi in onore di suor Luigina Serena Olivetto
Una donna tra cielo e terra e una «Santa» per chi ha avuto modo di conoscerla. Si tratta di suor Luigia Serena Olivetto, scomparsa all’età di 82 anni il 16 dicembre scorso mentre si trovava nel reparto «Santa Teresina» dell’Ospedale Cottolengo di Torino. La sua morte ha lasciato un vuoto enorme a Cuorgnè e in Canavese, dove in molti porteranno sempre nel loro cuore il ricordo della sua costante attenzione ai bisognosi e dell’incessante impegno tra le corsie del nosocomio di Cuorgnè, offrendo conforto spirituale e la parola di Dio ai malati. In memoria di Suor Serena è stata anche promossa una raccolta fondi il cui ricavato sarà devoluto alla Piccola Casa della Divina Provvidenza - Cottolengo (info sul sito donazioni.cottolengo.org).
Tanti gli attestati di stima nei suoi confronti
Dal giorno del funerale della religiosa, celebrato il 18 dicembre del 2020 nella chiesa grande della Piccola Casa, con il successivo trasporto della salma per la sepoltura nel cimitero di San Giorgio su Legnano, sono state tantissime le manifestazioni di affetto e stima che sono giunte al fratello Bruno Olivetto, il quale risiede a Rivarolo Canavese. Suor Luigia Serena era nata il 5 marzo 1938 a San Martino di Lupari in provincia di Padova. Giovane Professa, il 9 maggio 1960 fu mandata all'ospedale di Livorno. Data la sua attitudine al servizio amorevole del malato nel 1961 fu richiamata alla Piccola Casa di Torino, per frequentare la Scuola Convitto per Infermieri Professionali. Acquisito il diploma, il 4 ottobre 1963, suor Serena fu inviata nuovamente all’ospedale di Livorno, acquisì il diploma di caposala e, per 9 anni, si occupò della cura ed assistenza degli ammalati come responsabile di reparto
Dal 1983 e per nove anni ha lavorato all'ospedale di Cuorgnè
Nel luglio del 1972 fu trasferita alla Casa Cottolengo di Pisa per poi arrivare il 29 novembre 1983 a Cuorgnè dove rimase per 9 anni. In prossimità della chiusura della comunità addetta all’ospedale di Cuorgnè, nell’aprile 1992, suor Serena fu richiamata alla Piccola Casa di Torino. Nel 1996, nominata Superiora, fu mandata nella comunità di Lunamatrona, in Sardegna per un triennio. Nel 1999 tornò a Torino, dove fu nominata Superiora della Comunità «S. Innocenti» della Piccola Casa di Torino e fu anche Direttrice della Famiglia per un sessennio. Svolse servizio pure a Cuneo ed a Bra, dove per tre anni ricoprì il ruolo di Superiora e Direttrice della Casa Cottolengo locale. A Poasco, nel milanese, svolse anche il servizio pastorale parrocchiale per tre anni.
Le parole del fratello Bruno, che vive a Rivarolo Canavese
Le tappe del suo percorso di fede sono molte, ma il rapporto con il nostro territorio è rimasto saldo e unico, come spiega il fratello Bruno, che ha lavorato, prima della meritata pensione, come infermiere all’ospedale Maria Vittoria di Torino e all’Ospedale di Rivarolo: «Sono in tanti che mi dicono ancora oggi che è mancata una “Santa”. Come quella signora di 86 anni, residente in Valle D’Aosta, che mi ha telefonato per le condoglianze ricordando come Suor Serena le abbia salvato la vita, aiutandola nel convincere i medici a sottoporla ad un’importante operazione. Suor Serena è sempre stata ricca di fede, speranza e carità. Tutti ricordano il suo grande cuore e il suo sorriso. Era gioiosa, accogliente, cordiale con i pazienti. Le piaceva la montagna e le passeggiate a Ceresole Reale, un luogo a cui era molto affezionata. E’ sempre stata legata a tutto il Canavese. Serena amava tanto i poveri, le Sorelle e la Piccola Casa. Ha offerto sempre ed a tutti una bella testimonianza evangelica e cottolenghina. Per tale motivo vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno inviato delle offerte o ne invieranno in sua memoria per aiutare e sostenere la Piccola Casa della Divina Provvidenza».