L’Uovo im-perfetto di Matteo Baronetto e Guido Gobino

Matteo Baronetto, executive chef del ristornare Del Cambio di Torino è sempre stato affascinato dall’Uovo.

Il fascino dell’Uovo secondo Matteo Baronetto

Persino da bambino si chiedeva quale potesse essere la magia dietro alla creazione di un alimento tanto semplice, quanto buono. Per poi quasi dispiacersi, quando gustandolo nelle sue tante varianti, si accorgeva di imperfezioni e ammaccature che prima non c’erano.

Come riportano i colleghi di Prima Torino, con gli anni per Baronetto l’uovo è diventato un oggetto simbolico, in grado di comunicare delicatezza e resilienza allo stesso tempo, che lo accompagna in un percorso di vita e di carriera e al quale dedicare sculture, anche in scala gigante. Il primo che crea è di gesso e viene utilizzato come segnaposto sui tavoli del ristorante Del Cambio il giorno di Pasqua del 2018. Poi lo trasforma in una scultura d’acciaio e ancora in legno.

La collaborazione con Guido Gobino

Mancava però ancora una versione di cioccolato. Lasciati da parte l’acciaio e il legno, lo chef si è rivolto al Maestro indiscusso della cioccolateria artigianale piemontese: Guido Gobino. La sfida, accettata da Gobino, è quella di creare un uovo im-perfetto (con crepe e segni di rottura presenti già dalla sua “nascita”) utilizzando il cioccolato.

La nascita dell’Uovo im-perfetto

Per questa creazione gourmet sono stati usati tre tipologie di cacao diverse, scelte per una particolare nota specifica. Dolcezza dal Venezuela Rio Caribe, nota tostata dall’Ecuador, fresca acidità dei frutti rossi dalla Tanzania. Per richiamare il candore di un vero uovo, l’uovo im-perfetto non poteva che essere bianco. E la sorpresa è tutto nel gusto. Peccato ne esistano solo 100 esemplari  acquistabili presso la Farmacia Del Cambio, in Piazza Carignano 2 a Torino e online.