I genitori protestano contro la DAD, la direzione scolastica fa rimuovere i cartelloni
... e genitori e ragazzi li riaffiggono di nuovo.
I genitori protestano contro la DAD ma a Leini la direzione scolastica fa rimuovere i cartelloni... e genitori e ragazzi li riaffiggono di nuovo.
I genitori protestano contro la DAD
Una protesta pacifica. Striscioni, cappellini, zainetti, mascherine appesi alla recinzione della mensa scolastica del plesso Anna Frank, in via Gobetti. Un modo semplice e colorato per far sentire la propria voce contro la decisione assunta dal Governo di chiudere le scuole di ogni ordine e grado in tutte le zone rosse, Leini compresa, ormai da settimane. Anche gli allievi e le famiglie leinicesi, in particolare gli studenti della 5 D, hanno deciso di prendere colori e stoffa per palesare il loro malessere contro la Didattica a distanza.
Tutto rimosso
Ma i manifesti e il materiale appeso, venerdì 26 marzo è stato fatto rimuovere dal personale scolastico su indicazione della direzione didattica dell’Anna Frank. «Sono una mamma che non protesta e a cui va bene quasi sempre tutto – dice Cristina Rita Magri, uno dei genitori che ha partecipato alla pacifica manifestazione - ma questa cosa mi fa davvero infuriare. Ma come, prima insegniamo ai nostri bambini che protestare in modo civile è legittimo e poi li censuriamo in questo modo. Vorrei sapere che fastidio davano quattro cartelli fatti dai bambini. Perché toglierli? Non erano nemmeno davanti al cancello principale e allora perché? Detto questo continueremo a fare il nostro ogni volta che li toglieranno noi ne rifaremo di nuovi anche perché i nostri ragazzi ci sono rimasti molto male». E così è stato. Bambini e genitori hanno riaffisso nuovi striscioni.
Il vicesindaco Cristina Bruno
«Il mondo della scuola – dice il vicesindaco e delegato all’Istruzione Cristina Bruno - è sottoposto nuovamente ad una dura prova, dopo un anno che non è stato certamente facile. È comprensibile che le famiglie sentano anche la necessità di esprimere questa difficoltà, dopo un anno passato ad affrontarla. È altrettanto comprensibile, comunque, che anche chi la scuola la vive ogni giorno dal punto di vista della responsabilità e della gestione delle tante problematiche, possa richiedere maggiore comprensione, arrivando a fare una scelta, più che di contrasto, di tutela del proprio ruolo e del proprio operato. La scuola in questo momento ha bisogno di comprensione e di poter tornare quanto prima a una parvenza di normalità: solo chi la vive, docenti, personale, alunni e genitori, può valutare la situazione e sono certa che, una volta riprese le lezioni, anche certe tensioni si ridurranno e saranno agevolmente gestite».