Dynamic District: il mondo della musica e dei creativi ai tempi Covid
May Day scopiazzato.
Dynamic District: il mondo della musica e dei creativi ai tempi Covid e l'amara scoperta che nel Marchigiano qualcuno si è appropriato di nome e creatività...
May day "scopiazzato"
L’originalità, secondo un antico adagio, è l’arte di plagiare senza farsi scoprire. Non è andata proprio così per gli organizzatori di un evento musicale marchigiano che hanno pedestremente copiato le accattivanti e spaziali grafiche del May Day cuorgnatese: il Festival creato e realizzato da anni alle nostre latitudini dall’associazione Dynamic District 10082. Troppo belle per non andare letteralmente «a ruba». Una scoperta tutt’altro che piacevole però per l’affiatato e creativo gruppo di giovani di Cuorgnè e dintorni, che con impegno e passione ha visto crescere edizione dopo edizione una manifestazione capace di portare ad esibirsi a Villa Filanda, tra gli altri, artisti del calibro di Piotta, Twee, I Pinguini Tattici Nucleari.
La scoperta
«Ci siamo accorti di cosa era successo, attraverso una banale ricerca su internet. Ci siamo rimasti molto male. Questa ragazzi hanno organizzato nella loro regione un Festival chiamandolo May day. Fin qui nulla di grave, oltretutto il nostro non è un marchio registrato. Il problema è che hanno utilizzato per la loro iniziativa le grafiche fatte da Davide di Dsweb.lab per il May Day di Cuorgnè. Le hanno modificate, cambiando alla bell’e meglio i colori e le hanno spacciate per proprie. Dispiace perché è brutto appropriarsi delle opere di ingegno altrui. Paradossalmente, avrebbero potuto contattarci e chiederci aiuto. Avremmo dato loro qualche spunto volentieri».
Amarezza
Quanto accaduto ai giovani cuorgnatesi del May Day accende i riflettori su un problema più vasto, come evidenziano Maria Burro e Francesco Marchi di Dynamic District: «Purtroppo, viviamo in un’epoca dove il lavoro creativo è sottovalutato. In realtà dietro ogni evento, manifesto, copy, naming ci sono ore di lavoro da parte di professionisti, grafici, social media manager. E’ svilente, perché sembra che invece queste creazioni e attività le possa fare chiunque in 5 minuti o ci possa pensare il famoso cugino dell’amico. Non è assolutamente così».
La crisi ai tempi Covid
Scopiazzature e semplificazioni zavorrano ulteriormente un ambito lavorativo, quello legato ad eventi e luoghi fisici (come i musei, le arti performative, la musica dal vivo, i festival, il cinema) che è oggettivamente tra i più colpiti dalla pandemia in corso da più di un anno. «E’ un momento molto delicato. Per determinati lavori i ristori e aiuti sono arrivati e arrivano a pioggia, nell’ambito culturale è tutto sempre più complesso. I contributi, quando ci sono, bisogna guadagnarseli, spesso, attraverso la partecipazione a bandi e concorsi con altri centinaia di soggetti. Come associazione, quando possibile, abbiamo sempre cercato di dare almeno un rimborso spese a chi suonava al nostro Festival. L’idea che si possa vivere facendo musica, ci piace moltissimo, ma è complicato – aggiungono dal gruppo di Dynamic District 10082 – A settembre, grazie ad un bando intercettato con Mastropietro Onlus, abbiamo fatto i salti mortali per organizzare a Villa Filanda una serata Spin off del May Day, rispettando tutte le norme sul distanziamento sociale e sullo svolgimento in sicurezza degli eventi stabilite dai vari Dpcm. L’introduzione della zone arancioni e rossi in autunno ha di nuovo bloccato tutto. Senza certezze sull’andamento dell’emergenza è impossibile adesso sedersi anche solo ad un tavolo per parlare di come realizzare un appuntamento pubblico o un Festival per cui servono 6-7 mesi di pianificazione e lavoro. Non è solo un problema organizzativo, ma pure economico, con costi decuplicati e entrate ridotte dalla necessità di ridurre gli ingressi e i partecipanti per evitare assembramenti. Per questo speriamo davvero la campagna vaccinale acceleri e che aiuti tutto il nostro settore a tornare presto ad una situazione di quasi normalità».