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Belmonte, la Regione respinge la richiesta: "no" al milione di euro per il Sacro Monte

Avetta: “Bocciata la proposta di stanziare 1 milione di euro per Belmonte: alle tante parole non seguono i fatti”.

Belmonte, la Regione respinge la richiesta: "no" al milione di euro per il Sacro Monte
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Il consigliere Alberto Avetta (Pd): “In sede di bilancio di previsione sarebbe servito un concreto segnale di attenzione, per garantire un futuro sicuro al Santuario di Belmonte”.

Brutta notizia per Belmonte

«La Giunta regionale ha respinto l’emendamento presentato dal Pd con il quale chiedevamo lo stanziamento di 1 milione di euro a favore del Sacro Monte di Belmonte. In questo modo si sarebbe ripristinato un impegno che la Regione Piemonte aveva assunto tempo fa con il territorio, ovvero il finanziamento di un apposito accordo di programma con le amministrazioni locali interessate. Un’altra occasione persa per garantire un futuro sicuro ad un bene di grande rilevanza pubblica come il Santuario di Belmonte, e per valorizzare e promuovere l’importante circuito culturale, turistico oltre che devozionale rappresentato dai Sacri Monti piemontesi. Finalità che, peraltro, più volte la Giunta regionale ha dichiarato di condividere, peccato che alle parole non siano seguiti i fatti». Lo afferma il consigliere regionale Alberto Avetta, primo firmatario di un emendamento al bilancio regionale di previsione, con il quale si chiedeva lo stanziamento di 1 milione di euro per il Sacro Monte di Belmonte. Da pochi giorni la neo presidente Elisabetta Sgarbi ha rassegnato le dimissioni dalla guida dell’Ente di Gestione dei Sacri Monti Piemontesi, aggravando così la situazione critica in cui versano le casse di questo importante circuito. Mancano sia il Presidente sia il Direttore, l’attività amministrativa e funzionale è di fatto bloccata, la dotazione di 350mila euro è insufficiente per coprire i costi di gestione, dalla manutenzione ordinaria degli edifici e dei giardini al parco automezzi alle utenze. In queste condizioni, corriamo il rischio che si giunga alla chiusura di qualche sito, con conseguenze pregiudizievoli sull’attrattività del circuito stesso. Intanto, stiamo ancora aspettando che siano convocati i Sindaci interessati, insieme a tutti gli attori del territorio e ai consiglieri regionali, per affrontare il futuro di un sito che è iscritto dall’Unesco tra i Patrimoni Mondiali dell’Umanità. Sarebbe servito in sede di bilancio di previsione un concreto segnale di attenzione, per dare gambe a quell’attrattività turistica tanto evocata, ma sempre e soltanto a parole. In ogni caso noi non molleremo la presa».

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