Novatex: “Un’opportunità per riavvicinarsi alla natura apprezzata da tutti”
Il presidente di Novatex Italia, Natale Castagna, ci racconta le reazioni alla nostra iniziativa e il loro progetto di orto sociale nella sede lecchese.
Novatex Italia ha sostenuto fin da subito la nostra iniziativa “Facciamo l’orto in casa”. D’altronde, l’azienda con sedi a Oggiono (Lecco) e Ferrandina (Matera) vive proprio di agricoltura perché leader nella produzione di reti per rotopresse che da sempre fornisce ai propri clienti, agricoltori e allevatori: soluzioni innovative, efficienti e affidabili per la raccolta, la conservazione e la protezione del foraggio.
Ma, come ci ha spiegato il presidente Natale Castagna, è anche molto attenta alle problematiche ambientali e al mantenimento di un rapporto corretto tra attività produttive ed ecosistema. Tante le azioni di sostegno al territorio che Novatex ha portato avanti negli anni. Una tra queste è la creazione di un orto sociale all’interno della propria sede lecchese.
Ormai alla fine dell’iniziativa, come valuta “Facciamo l’orto in casa”?
“Abbiamo riscontrato un elevato gradimento da parte di tutti per l’iniziativa. Quando si cerca di sviluppare una buona idea non si può mai sapere quale sarà l’esito. Ma le persone hanno apprezzato molto la possibilità di coltivare delle piante e delle verdure. Questo è stato anche un ottimo stimolo per riavvicinarsi alla natura: le famiglie sono state coinvolte, ho saputo anche dell’impazienza di figli che non vedevano l’ora di seminare, anche se magari in anticipo rispetto alle indicazioni…”.
Oltre ai semi, l’iniziativa ha permesso di raccontare delle eccellenze dei nostri territori.
“Questa iniziativa ha suscitato interesse in molti soggetti, dalle famiglie alle scuole, dagli enti pubblici alle aziende private, risvegliando o meglio, visto il periodo, facendo resuscitare l’animo verde. Ci sono state anche delle belle scoperte, come una scuola di Ciserano, vicino Treviglio, nella Bassa Bergamasca: il preside ci ha chiesto di supportare un progetto di inclusione per studenti disabili o con situazioni di disagio sociale, attraverso laboratori nell’orto. Abbiamo consegnato alla scuola le sementi e i ragazzi sono stati felicissimi. In un modo o nell’altro, la pandemia da Covid ci ha portati a riscoprire il valore del verde, ci ha ricondotto con i piedi a terra”.
Avete coinvolto anche i vostri dipendenti?
“Noi condividiamo sempre con i nostri collaboratori le attività che svolgiamo a sostegno del territorio, per farli sentire partecipi e far capire qual è la nostra filosofia che li deve vedere attori primari. Così abbiamo sempre distribuito, sia nella sede di Oggiono che di Ferrandina, le copie dei nostri giornali locali con le bustine di semi. E tutti hanno apprezzato questo pensiero, cimentandosi nella coltivazione casalinga”.
Anche voi avete dato vita a un orto in azienda?
“Diciamo che è merito di un amico e illuminato collega imprenditore della zona, che aveva avviato un’iniziativa di orto sociale aziendale. Abbiamo pensato fosse una superba iniziativa, così immediatamente ci siamo attivati per proporla anche nella nostra sede di Oggiono. Abbiamo preso contatto con la stessa cooperativa sociale del territorio, Paso Lavoro, a cui abbiamo dato in gestione una porzione di terreno all’interno della sede per realizzare l’orto. Sono quasi due anni che l’esperimento è stato avviato e ovviamente lo porteremo avanti. Durante la stagione, da marzo a ottobre, ci lavorano tre persone disabili coordinate da un responsabile. Il raccolto, poi, viene ceduto ai nostri collaboratori per un valore simbolico per ogni cassetta, devolvendo il ricavato alla cooperativa. Abbiamo messo a disposizione 600 mq dove sono stati realizzati delle vasche di terra rialzate, dove con rotazione stagionale si coltivano molti prodotti, come zucchine, carote, insalata, carote, peperoni… Al giovedì vengono preparate le cassette che saranno poi distribuite ai collaboratori il venerdì. E’ anche uno spazio di serenità e naturalezza per i dipendenti stessi, che possono farsi un giro o sostare sulle panchine che abbiamo installato. Il progetto ha riscosso successo, ma purtroppo il Covid ha bloccato i nostri buoni propositi: avremmo voluto aprire l’orto anche all’asilo vicino all’azienda per avvicinare i bambini alla natura, ma appena potremo saranno i primi a essere invitati”.
Alla fine si ottengono dei prodotti freschi e si contribuisce a sostenere un’azione sociale.
“Onestamente, con questo progetto Novatex assolve anche all’obbligo del collocamento di lavoratori disabili e di fasce deboli, in accordo con il Centro per l’Impiego della Provincia di Lecco, con una convenzione che prevede dei patti di adozione lavorativa. Questa iniziativa offre una possibilità di occupazione lavorativa, aldilà dell’obbligo di legge. Speriamo che sia propedeutica anche per altre realtà del territorio, che potranno vivere questa esperienza cogliendo l’opportunità di recupero sociale e sensibilizzazione”.