Un'opera di Gian Paolo Quaglia collocata in via Arduino a Cuorgnè
Al taglio del nastro virtuale erano presenti l’assessore alla cultura, Lino Giacoma Rosa, la consigliera delegata, Giovanna Cresto, l’artista, Gian Paolo Quaglia, e Monica e Paola Roletto.
Prosegue il restyling del centro storico di Cuorgnè. Un'opera di Gian Paolo Quaglia per abbellire i portici di via Arduino.
Un'opera di Gian Paolo Quaglia in via Arduino
Un altro angolo di via Arduino è tornato agli antichi splendori. La fruttuosa collaborazione tra artisti locali, cittadini e amministrazione ha permesso di rendere più bella una porzione dei suggestivi portici del paese delle due torri. Venerdì scorso, 9 aprile, proprio in via Arduino di fronte all’Orologeria e Oreficeria Roletto è stata inaugurata l’opera «La nona ora» nata dall’ispirata vena artistica del castellamontese, Gian Paolo Quaglia. Come la precedente «Macchina del tempo 126», già donata dallo scultore canavesano al Comune e installata all’inizio della strada, la creazione artistica è resa unica ed impreziosita da una curiosa serie di ingranaggi, numeri e riferimenti biblici e alla mitologia norrena.
La nona ora
Al taglio del nastro virtuale erano presenti l’assessore alla cultura, Lino Giacoma Rosa, la consigliera delegata, Giovanna Cresto, l’artista, Gian Paolo Quaglia, e Monica e Paola Roletto, a cui è andato il plauso degli amministratori per aver messo a disposizione lo spazio di porticato che ospita l’opera. «E’ un piccolo passo in più per la riqualificazione di una via importante che deve tornare ai fasti passati – ha detto Giacoma Rosa – ridare lustro a questi piccoli angoli significa ridarlo all’intero paese. Ringrazio per questo Paola e Monica Roletto e anche Paola Pivari per la cura che si prende della Casa di Re Arduino poco più in là. Un ringraziamento va quindi all’artista Gian Paolo Quaglia. E’ uno scultore mai banale e di talento, che proviene da Castellamonte ma vuole bene anche a Cuorgnè. E’ la seconda opera che dona alla nostra città. Siamo sempre lieti di ospitarlo per queste iniziative e quando sarà possibile anche con delle mostre. L’auspicio, dopo la “macchina del tempo” e la “nona ora”, è che non ci sia due senza tre».