Variante stradale della 460, se ne discute in Regione
Variante stradale della 460, se ne discute in Regione. Confermata dall'assessore Gabusi l’intenzione di finanziare il progetto
Variante stradale della 460, se ne discute in Regione.
Variante stradale
La politica regionale manda dei segnali importanti sul fronte della variante stradale che da Lombardore dovrebbe giungere oltre Front, «alimentando» di fatto quella che è una zona industriale del nostro territorio che fattura centinaia di milioni di euro all’anno. Lo confermano i portavoce del Comitato che ad inizio 2021 si è mosso, composto da diversi imprenditori della zona i quali, con il pieno appoggio di enti e amministratori locali, sono tornati alla carica.
La Regione si sta muovendo
Come sottolineato dal gruppo canavesano che chiede a gran voce la realizzazione del progetto, nei giorni scorsi conferme di interessamento arrivano a livello regionale e provinciale. Indicazioni importanti le ha date Marco Gabusi, assessore ai Trasporti, Infrastrutture, Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile, Personale e organizzazione, che nel corso del Consiglio Regionale di settimana scorsa, in risposta all’interpellanza presentata dal canavesano Alberto Avetta avrebbe confermato l’intenzione di finanziare il progetto. Un progetto che da 30 anni aspetta di passare dalla carta alla realizzazione.
Evitare un «film già visto»
Le parole di Gabusi, il quale nel suo intervento ha ribadito che per il Piemonte e la sua politica la «460» è e rimane una delle priorità sulle quali intervenire, sono state ben accolte, come anticipato, dal Comitato canavesano «pro variante». Però... si continuerà a spingere e lavorare perché si eviti «un film già visto». Nel senso che, come ribadito all’indomani del Consiglio regionale, troppe volte sul tavolo della discussione si è parlato di un’opera considerata importante, per non dire fondamentale, rimasta però in un cassetto e tirata fuori in più occasioni, senza un seguito reale. «Quello che vogliamo - spiegano i portavoce del Comitato - è che adesso si passi ad una programmazione certa degli interventi necessari all’avvio dei lavori. Ribadiamo ancora una volta che quello che stiamo facendo e, portando avanti con orgoglio e decisione, esula dalla politica. Deve essere chiaro che stiamo facendo tutto ciò perché crediamo che questo nuovo tratto viario, adesso come adesso, sia sempre più importante per una crescita del nostro indotto. Ecco, perché, proseguiremo con il “pressing” sulle istituzioni».
Territorio che ha potenziale
Il Comitato, infine, ribadisce il discorso del potenziale offerto dal Canavese. «Il Comitato ha appreso con favore la risposta dell’Assessore regionale Gabusi circa l’interpellanza di Alberto Avetta. Il rappresentante del Piemonte ha annunciato lo stanziamento necessario alla chiusura del progetto. Da vocazione manifatturiera canavesana, tuttavia, il neo costituendo Comitato delle aziende locali resta in attesa di conoscere le azioni programmatiche concrete, atte a definire i reali tempi di realizzazione. L’incontro previsto a marzo, gentilmente concesso in Seconda Commissione regionale, è stato posticipato a causa delle restrizioni Covid».
Attenzione al nostro Canavese
Serve attenzione nei confronti di questo territorio. «Il Comitato auspica che il distretto dello stampaggio e delle lavorazioni meccaniche oggi ancora presente sul territorio con forte vocazione all’export, possa iniziare ad avere la giusta considerazione nelle politiche industriali territoriali e nazionali. Si augura che i rappresentanti politici preposti possano, per quanto di loro competenza, riuscire a valorizzare quanto di più prezioso e vitale abbia il territorio». Le possibilità di crescere ci sono, eccome: «Il Canavese occidentale ha i giusti presupposti, se opportunamente supportato, per continuare ad essere terra di sviluppo e modernità industriale. Non per ultimo, ha anche l’ambizione degli operatori locali di crescere nella ricezione turistica enogastronomica e del paesaggio».