Distrugge la casa della madre poi si scaglia sui carabinieri
CERES - Notte di follia per un ventottenne ucraino che finisce in carcere con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia.
CERES - Notte di follia per un ventottenne ucraino che finisce in carcere con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia.
CERES - Notte di follia per un ventottenne ucraino che finisce in carcere con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia. Tutto ha inizio nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 agosto. I carabinieri di Mathi, Ceres e Chialamberto devono accorrere in forze per tentare di portare alla calma P.O., un ucraino ventottenne residente in paese, già vecchia conoscenza delle forze dell’ordine. Il giovanotto dopo aver litigato violentemente con madre e sorella, e devastato i mobili di casa, incrocia in piazza a Ceres i carabinieri giunti sul posto dopo le telefonate di allarme di alcuni residenti. All’intimazione dei militari di presentare i documenti il ventottenne, diventa una furia e si scaglia contro i carabinieri. Nel parapiglia il brigadiere al comando della stazione di Chialamberto resta ferito seriamente a una mano per la lesione dei tendini, costringendolo all’operazione chirurgica nella giornata di lunedì 21 agosto presso l’ospedale di Ciriè; anche un altro militare resta contuso nel tafferuglio che porta all’arresto dell’ucraino. Successivamente il ventottenne viene condotto presso il carcere di Ivrea con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale.