Strage del Mottarone: Tadini ai domiciliari, Nerini e Perocchio sono liberi
Oggi la giornata di cordoglio proclamata dal presidente della Regione Alberto Cirio.
Ieri in carcere a Verbania si sono svolti gli interrogatori di garanzia al termine dei quali il Gip Donatella Banci Buonamici ha deciso per i domiciliari per il caposervizio Tadini, e per la scarcerazione del gestore dell’impianto Luigi Nerini e del direttore di esercizio, Enrico Perocchio.
Strage del Mottarone: Tadini va ai domiciliari, Nerini e Perocchio sono liberi
Come riportano i colleghi di Prima Novara il Gip Donatella Banci Buonamici ha chiesto i domiciliari per Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone, dopo che questi ha ammesso l’uso dei “forchettoni” blocca freni anche in altre occasioni: “Non sono un delinquente, non avrei mai fatto salire persone se avessi pensato che la fune si spezzasse”, avrebbe spiegato al Gip durante l’interrogatorio, difeso dall’avvocato Marcello Perillo. Dopo la giornata di interrogatori in carcere di ieri, sabato 29 maggio, il Gip ha deciso per la scarcerazione del gestore Nerini e del direttore di esercizio della funivia, Enrico Perocchio. Agli interrogatori erano presenti anche la procuratrice Olimpia Bossi e la pm Laura Carrara, che avevano chiesto per tutti e tre i fermati la convalida del fermo e la custodia in carcere.
La giornata di lutto
Intanto oggi, domenica 30 maggio, a una settimana esatta dall’episodio in cui hanno perso la vita 14 persone e un bambino è rimasto ferito in modo grave, tutta la Regione Piemonte osserverà un minuto di silenzio a mezzogiorno, con la giornata di lutto proclamata dal presidente Alberto Cirio. “Nulla può lenire il dolore, ma sentiamo il bisogno di ricordare in un modo solenne coloro che hanno perso la vita in questa follia. Il Piemonte non smetterà mai di stringersi alle loro famiglie e al piccolo Eitan”.