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Medici dopo la promozione in A, una nuova avventura

La rivolese ha guidato la squadra di Settimo in un'attesa quanto incredibile promozione. Ma ora ... il mercato.

Medici dopo la promozione in A, una nuova avventura
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Medici dopo la promozione in A adesso una nuova avventura. Per la rivolese all'orizzonte (forse) un futuro nelle giovanili del Novara Volley di A1.

Medici dopo la promozione in A

Una gioia grande, un risultato straordinario che ripaga il tanto lavoro fatto non solo in palestra, ma anche fuori. Perché la conquista del passaggio in serie A2 della Lilliput Settimo è stato il riscontro colto da un gruppo straordinario, atleticamente ed umanamente. A guidarlo una canavesana, la rivarolese Barbara Medici, che in un quinquennio sulla panchina del club biancazzurro ha davvero fatto compiere un salto di qualità enorme a tutta la rosa settimese. Con l’allenatrice che ha condotto questa franchigia sino alla seconda serie tricolore abbiamo tracciato il bilancio e dato uno sguardo al futuro.

Una sorpresa

«La promozione, inutile nasconderlo, è stata una sorpresa assoluta - dice Barbara - Soprattutto perché è arrivata in un’annata molto particolare, sotto tanti aspetti. Abbiamo deciso di scommettere su di alcune ragazze, una delle quali addirittura classe 2002, il tutto con l’obiettivo di far crescere il gruppo. Puntavamo a fare un campionato di buon livello, ma lungi da noi pensare alla promozione». Invece, come si suol dire l’appetito vien mangiando. «Le ragazze si sono dimostrate unite, sono cresciute parecchio, partita dopo partita. Non abbiamo mai vinto in maniera nettissima, ma siamo sempre state capaci di imporci con bravura e determinazione». Caratteristiche che hanno portato la Lilliput a vincere tutte e 10 le gare della regular season. «Siamo arrivate ai play off bene e questo è stato uno stimolo in più. Il ko di Empoli, invece, sembrava l’inizio della fine. E’ stata al contrario un’ulteriore iniezione di fiducia, ha spinto la squadra a dare di più. E di lì in poi è cambiato tutto».

La vittoria del gruppo

A vincere è stato il gruppo. «Assolutamente sì. E’ stata la vittoria di tutti, il successo di una compagine che ha saputo fare sempre meglio, grazie pure all’unità ed alla determinazione». Ma quanto ha messo di suo Barbara Medici? «Non voglio fare la falsa modesta, ma si dice che la squadra assomigli sempre al proprio allenatore. Ho trasmesso a queste ragazze ciò che è il mio carattere, la voglia di non mollare mai, anche quando tutto sembra perso. La voglia di allenarsi, di stare insieme, di fare gruppo. Insomma, mi prendo un po’ di merito, anche se poi sono state le giocatrici in campo a portare a casa la promozione».

Palestra e Covid

Tutto questo dopo mesi difficilissimi: «Lavorare con il Covid è stato complicatissimo. Se contiamo che ci siamo dovute pure fermare a novembre perché avevano 6 casi tra atlete e staff, la nostra partenza è stata in salita. Senza contare la Dad, che ha complicato la vita ad alcune ragazze, costrette a restare collegate a volte sino a pochi minuti prima di allenarsi». Dopo la festa per la vittoria, adesso si guarda al futuro. Che proprio in questi giorni si è delineato: «Sono ore decisive per sapere se la società potrà iscriversi o meno alla serie A2. E’ un campionato molto oneroso, che visto il momento storico è un ostacolo davvero difficile da superare. Alla fine, dopo aver ponderato tutto, ho quindi deciso di andare alla ricerca di altri stimoli. Ciò in pieno accordo con il club, con il quale c’è davvero un ottimo rapporto. Dopo 5 anni insieme a livello personale credo di aver dato molto o forse tutto alla Lilliput. Quindi, ripartire da un progetto diverso, nuovo, credo sia la scelta più sensata».

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