Obiettivo Periferico ci sono anche due canavesani
Premiati per le loro idee innovative ma ispirate dall'esperienza Olivetti.

Obiettivo periferico nel progetto conclusivo ci sono anche due architetti canavesani.
Obiettivo periferico anche due canavesani
Nel progetto Obiettivo periferico ci sono anche due architetti canavesani di Strambino. Si tratta del bando promosso dall’Istituto per le Variazioni Urbane e i Sistemi Architettonici (IUVAS) di Firenze. Lo scopo è raccogliere voci e prospettive sulla sempre attuale questione delle periferie urbane. In premio al bando è stata data la possibilità di esporre il proprio punto di vista davanti al pubblico dell’annuale convention organizzata da IUVAS nei saloni della Regione Toscana.
I relatori canavesani
Loro sono uno strambinese e un torinese (originario della Valchiusella). Marco Cosentino è un giovane architetto nato a Ivrea e cresciuto sotto l’ombra lunga di Adriano Olivetti. E' promotore di una nuova (e ancora attualissima) visione della città come orma sociale. Il suo collega, Fabrizio Blasi, invece è originario della Valchiusella. Sono stati compagni all'università.
La loro visione
“Si tratta di cambiare prospettiva” – ha spiegato Cosentino – “spostare l’attenzione dall’architettura all’urbanistica. Il discorso può apparire astratto, ma spero di poterlo chiarire alla sede della Regione Toscana il 19 marzo prossimo. In quella sede riusciremo, spero, a farci capire". "Ci scontriamo continuamente sul campo di battaglia del dibattito socio/politico - ha detto Blasi - Ora ci aspettano due mesi intensi di studio e adeguamento di quanto abbiamo abbozzato".