Passione di Cristo, scoppia la polemica sull'associazione eporediese che organizza l'evento a Chivasso
La data scelta (sabato 1 aprile) potrebbe anche far pensare ad un scherzo. Invece, è una storia reale. Il tema è quello della «Passione di Cristo», al centro di una querelle che da Ivrea ha raggiunto Chivasso coinvolgendo anche l’amministrazione comunale.
La data scelta (sabato 1 aprile) potrebbe anche far pensare ad un scherzo. Invece, è una storia reale. Il tema è quello della «Passione di Cristo», al centro di una querelle che da Ivrea ha raggiunto Chivasso coinvolgendo anche l’amministrazione comunale.
La data scelta (sabato 1 aprile) potrebbe anche far pensare ad un scherzo. Invece, è una storia reale. Il tema è quello della «Passione di Cristo», al centro di una querelle che da Ivrea ha raggiunto Chivasso coinvolgendo anche l’amministrazione comunale. Tutto nasce da una delibera di Giunta che concede un contributo di 7 mila 500 euro alla «Passione Associazione Artistico Culturale», guidata da Claudia Cassetta di Lessolo, per la realizzazione della «Rappresentazione Medioevale della Sacra Passione di Cristo». Nella delibera si legge: «Rilevato che: la Rappresentazione Medioevale della Sacra Passione di Cristo è un progetto di carattere storicoculturale ideato e organizzato dall’Associazione Artistico Culturale “La Passione”, che lo ha realizzato nel 2016 ad Ivrea ottenendo un notevole successo». Peccato che l’edizione del 2016 della «Sacra Rappresentazione Medievale della Passione di Cristo» ad Ivrea fosse in realtà organizzata dall’associazione «Il Diamante», con la direzione artistica di Davide Mindo, che quest’anno ripropone la seconda edizione anche nella serata di sabato 1 aprile. Una confusione che parte anche dal nome: «Sacra Rappresentazione Medievale della Passione di Cristo» quella alla seconda edizione, «La rappresentazione della Sacra Passione di Cristo» quella di Chivasso. Vi è poi una questione sostanziale: ad Ivrea nel Medioevo veniva effettivamente messa in scena una «rappresentazione» della Passione di Cristo, evento che non ha mai avuto alcun legame storico con Chivasso. In molti hanno rilevato come la prima edizione ad Ivrea fosse a costo zero per l’amministrazione, mentre Chivasso mette sul piatto 7 mila 500 euro. Come ha fatto il Comune ad aver rilevato che la prima edizione fosse stata organizzata dalla «Passione» mentre era stato curata dalla «Diamante»? Nemmeno le due locandine aiutano, anche perché entrambe hanno lo stemma della Diocesi di Ivrea. Martedì 21 marzo, Claudia Cassetta ha presentato in Comune una precisazione, dichiarando che «Formalmente il progetto era stato presentato dall’associazione il Diamante, ma gli organizzatori della scorsa edizione sono confluiti quasi in toto (tranne uno) nel gruppo che guido». Ecco la risposta arrivata dagli uffici di Palazzo Santa Chiara: «In relazione alla rappresentazione della “Passione di Cristo”, si precisa che l’associazione "La Passione" con sede a Lessolo a nome del suo presidente, ha presentato in data 26 ottobre 2016 a questa amministrazione un progetto per la realizzazione dell’iniziativa drammaturgica, nella nostra città, il prossimo 1 aprile. Nella proposta pervenuta, l’associazione dichiara di aver realizzato la stessa rappresentazione ad Ivrea lo scorso anno. L’amministrazione ha deciso di aderire al progetto e a sostenere le spese relative alla sua realizzazione a Chivasso, dando mandato al dirigente del servizio cultura di provvedere alla formalizzazione degli atti conseguenti. Successivamente, questa amministrazione è venuta a conoscenza di una diatriba in merito alla paternità dell’iniziativa ed ha richiesto al presidente dell’associazione Claudia Cassetta le necessarie delucidazioni e l’eventuale rettifica di quanto precedentemente dichiarato in relazione all’effettiva titolarità dell’organizzazione nella precedente rappresentazione ad Ivrea. Al di là di questi aspetti, si conferma che il rapporto dell’amministrazione con l’associazione è finalizzato al buon esito della manifestazione in questione. Si conferma, infine, che per quanto riguarda il contributo concesso, ai sensi di quanto indicato nel Regolamento, l’associazione sarà tenuta alla puntuale rendicontazione delle spese sostenute».