Da residente in uno di questi 10 comuni, spero proprio che perdano la class-action. Dovremmo invece preservare, difendere ed essere fieri di vivere in una delle poche aree naturali ancora presenti, così ricche di biodiversità.
Commenti su: La «class-action» dei Comuni al Tar contro i divieti della Regione Piemonte
La posizione espressa dai Sindaci dei Comuni insistenti sulla Zona Speciale di Conservazione Scarmagno - Torre Canavese, avversa all’inserimento nelle Misure di Conservazione sito-specifiche della ZSC di norme stringenti di tutela forestale (DGR 21/11/2024 n. 10-398), è sintomo di disinformazione e demagogia. I Sindaci dovrebbero conoscere le criticità che hanno caratterizzato storicamente la gestione delle loro foreste. Il Piano Forestale Territoriale Area Forestale Canavese Eporediese (IPLA, 2003), già 22 anni fa evidenziava come la gestione forestale attuata nel tempo nell’area fosse stata spesso scorretta e depauperante.
Anche recentemente, in alcune stazioni della ZSC i rilasci di alberi in occasione degli interventi sono stati così minimali che il risultato è paragonabile al taglio a raso. In numerosi casi le misure di conservazione del 2014 e 2016 (ora ritenute insufficienti) non sono state neppure parzialmente applicate e l’obbligo di comunicazione dei tagli è stato eluso, come risulta dalle scarse istanze presenti nell’archivio del Sistema Informativo Forestale Regionale.
Negli ultimi anni si sono registrati cambiamenti nel quadro ambientale e sono state acquisite ulteriori conoscenze scientifiche. Il riscaldamento globale, in continua e rapida progressione, impone oggi una maggiore protezione degli ambienti forestali, evitando quei tagli che, in caso di eventi estremi, espongono le formazioni forestali circostanti al rischio di schianti devastanti. Analogamente, le migliori conoscenze sull’ecologia di molte specie (polipori, invertebrati saproxilici, pipistrelli forestali, ecc.) richiedono una revisione in senso più restrittivo delle Misure di Conservazione precedenti.
Tuttavia, a fronte di tale revisione, il format contenuto nella DGR n. 10-398 21/11/24 prevede contestualmente la possibilità di «pagamento di indennità volte a compensare i costi aggiuntivi per la conservazione della biodiversità all'interno di cenosi forestali di particolare interesse conservazionistico attraverso il rispetto delle limitazioni e obblighi imposti alle pratiche silvicole comprese nelle Misure di Conservazione». Non ci sarà dunque un impoverimento della popolazione, semmai si frenerà l’arricchimento di chi, a proprio esclusivo vantaggio, ha a lungo depauperato un bene comune.
Elena Patriarca
Paolo Debernardi