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A Burolo un grande murale sul Giudizio Universale

L'inaugurazione si svolgerà Domenica 4 giugno alle 15.30 in p.zza Adriano Olivetti

A Burolo un grande murale sul Giudizio Universale
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A Burolo un grande murale sul Giudizio Universale

Un valore aggiunto per Burolo

È il sindaco Franco Cominetto che ha promosso il sodalizio tra Burolo e l’eclettico artista eporediese Eugenio Pacchioli per la realizzazione di un grande murale, di circa 80 mq, sul Giudizio Universale. Un vero valore aggiunto per Burolo che con una scelta visionaria si apre alla cultura europea, grazie ad un singolare legame con la Via Francigena.

Il murale

C’è il Cristo Pantocratore al centro del murale.E ci sono le sue icastiche domande sui comportamenti dell’intera Umanità con il suo Giudizio Finale, secondo il Vangelo di Matteo (capitolo 25). Quindi gli eletti di ogni epoca, che hanno riconosciuto Cristo nel prossimo e nei più fragili, vanno, alla sua destra, verso la felice eternità, presi dalle note di una musica celeste. La destinazione è la grande tenda dove avviene l’incontro e il banchetto eterno con Dio. La tenda, ariosa e fantasiosa, d’ora in poi sarà la Gerusalemme Celeste, che ha perso i connotati austeri della difesa dal Maligno. Mentre cieli nuovi e terra nuova sono annunciati da scenari tutti da scoprire in questo nuovo tempo della felicità eterna. Isolato ma singolare, l’albero della luce che apre all’intera Conoscenza, con tante e diverse chiome che convivono sull’unico grande tronco. Alla sinistra del Cristo invece si svolge la tragedia dei dannati che non hanno riconosciuto il Cristo nel prossimo e che ora sono travolti nel crollo di una Torre di Babele Universale e nell’ammasso confuso di categorie che, per superbia ed egoismi, hanno usato intelligenza e potere a scapito della giustizia invocata dai deboli e dai bisognosi. È la superbia, il vizio assoluto, che unisce i crimini contro l’Umanità, nominati e attualizzati, mentre il dragone demoniaco e le fiamme della condanna sprofondano nella perdizione eterna. In uno spazio a sbalzo sul grande dipinto, il pensiero è rivolto al viandante che lascia il Giudizio di Burolo e sta per rientrare nella Società. Una sorta di meditazione nel confronto tra la sua storia personale e la scena sconfinata dell’ultimo atto dell’Umanità. Quattro versi del Cantico di San Francesco, sulle colonne della loggia, inquadrano l’intera scena del Giudizio.

“Loggia d’arte”

Nella piazza Adriano Olivetti di Burolo si sviluppa quindi un grande ciclo pittorico che diventa forte richiamo, quasi una cerniera, nel cammino dei viandanti della Via Francigena tra Canterbury a Roma, percorso storico della Cultura Europea. Burolo, un piccolo Paese che pensa in grande, nella sua visione aperta verso l’Uomo, la Storia, la Vita, la Cultura. E l’Europa. Un piccolo Paese capace di trasformare l’anonima pensilina di un capolinea in una singolare “loggia d’arte”. E non solo. Sì, perché il grande murale diventa anche immagine della Società e quindi denuncia di egoismi, lotte di potere e mancanza di etica che degradano l’intero habitat dell’Umanità. Una mappa… su cui ragionare dove posizionare il proprio you are here.

 

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