Lotta alle mafie

«A scuola di legalità»: il Comune ha aderito al bando contro le mafie

L'assessore regionale alla Legalità Maurizio Marrone: «L'utilizzo dei beni confiscati è tra i primi potenti mezzi per far male al crimine organizzato»

«A scuola di legalità»: il Comune ha aderito al bando contro le mafie

«A scuola di legalità»: il Comune ha aderito al bando contro le mafie

Il progetto

La lotta alla criminalità organizzata passa anche da Leinì, dove l’Amministrazione comunale ha deciso di fare la sua parte nella promozione della cultura della legalità. Con la delibera del 6 ottobre scorso, il Comune ha approvato la partecipazione al bando regionale per la «Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie», che si celebrerà il 21 marzo. L’iniziativa leinicese si concretizzerà con il progetto «Leinì a scuola di memoria: Parole di impegno», realizzato in collaborazione con l’associazione Libera Pio La Torre. Un’azione educativa rivolta al mondo scolastico, con l’obiettivo di sensibilizzare le giovani generazioni sui temi della legalità e della cittadinanza responsabile. Il costo complessivo dell’iniziativa ammonta a 3.665,69 euro.

Il contributo

Il Comune ha richiesto alla Regione Piemonte un contributo di 2.932,55 euro (pari all’80% delle spese ammissibili), mentre la quota di cofinanziamento comunale sarà di 733,14 euro, attingendo al capitolo di bilancio dedicato alle manifestazioni culturali. L’iniziativa di Leinì si inserisce in un quadro più ampio di azione regionale contro le mafie. La Regione Piemonte ha infatti stanziato 1,1 milioni di euro per 23 progetti destinati al riuso sociale di beni confiscati alla criminalità organizzata. Tra gli immobili coinvolti, sedici si trovano nell’area metropolitana di Torino e provincia e uno di questi a Leinì.

Il commento

«L’utilizzo dei beni confiscati è tra i primi potenti mezzi per far male al crimine organizzato – ha dichiarato l’assessore regionale alla Legalità Maurizio Marrone – Ogni immobile riqualificato è un presidio tangibile di vittoria dello Stato». Il riutilizzo a fini sociali rappresenta infatti uno strumento concreto di contrasto alle organizzazioni criminali: sottrarre alle mafie case, terreni e strutture significa colpirle nel patrimonio accumulato illegalmente e, al contempo, restituire alla collettività spazi da destinare alla solidarietà e all’inclusione sociale. Leinì, con l’adesione al bando potrà creare uno spazio dedicato ai disoccuppati.