Al Martinetti di Caluso i ragazzi protestano in difesa dei diritti delle donne in Iraq
Il ragazzi uniti per Mahsa Amini: flash mob degli studenti
Le proteste della popolazione iraniana hanno sfondato i confini del paese, non conoscono lingua o religione o sesso. Molti i volti noti di tv, sport e politica che sono scesi in piazza per dimostrare la propria solidarietà alle donne iraniane. Come riportano i colleghi di Prima Chivasso venerdì 30 settembre si è tenuto presso l’istituto Martinetti di Caluso un flash mob di protesta e sensibilizzazione, cui hanno aderito numerosi studenti e membri del personale scolastico.
Dall'Iran a Caluso, la solidarietà non conosce confini
I moti di protesta, scatenati dalla morte della 22enne curda Mahsa Amini, fermata dalla polizia morale, la Ershad, perché non indossava correttamente il velo hanno presto assunto proporzioni mondiali. Per protesta, centinaia di ragazze iraniane sono scese in strada, scoprendosi i capelli e in alcuni casi bruciando l'hijab. Le manifestazioni si sono progressivamente allargate a diverse città del Paese, in un'inedita alleanza tra uomini e donne, studenti e lavoratori, al grido di "Donne, vita, libertà", chiedendo la fine della Repubblica islamica e l’instaurazione di uno Stato democratico. In alcune città del Nord Ovest, come a Teheran, i manifestanti hanno bruciato le immagini del leader Khamenei, e dato alle fiamme le auto della polizia. La repressione è stata brutale, contando almeno 50 morti secondo fonti non governative. Tra le vittime molte ragazze, come Hadis Najafi: capelli biondi, niente velo, di appena 22 anni, uccisa dalle forze di sicurezza iraniane durante le proteste a Karaj, vicino a Teheran, è diventata un simbolo per il gesto di raccogliere in una coda i lunghi capelli biondi con un elastico. Secondo numerosi resoconti giornalistici, è stata uccisa con sei colpi di pistola, al petto, al viso, al collo. Ebbene: il suo gesto ha assunto, entro i confini nazionali e in tutto il mondo, il valore simbolico della lotta per la libertà e per i diritti di tutte le donne, specie nei contesti territoriali e politici in cui essi sono più spesso e violentemente negati.
Il Martinetti per Mahsa Amini: flash mob degli studenti
Venerdì 30 settembre si è tenuto presso l’istituto Martinetti di Caluso un flash mob di protesta e sensibilizzazione, cui hanno aderito numerosi studenti e membri del personale scolastico. I ragazzi hanno ripreso quel gesto così banale e al tempo stesso così carico di significato di raccogliere i capelli in una coda; a partecipare sia machi che femmine, uniti nella protesta, i primi legando i capelli delle compagne in una lotta per l’uguaglianza e il rispetto dei diritti umani.
È stata scelta una modalità informale e vicina alle più giovani generazioni, che ovviamente non resterà un gesto isolato, ma offrirà l’occasione per riflessioni e approfondimenti di studio in preparazione alla giornata del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.