Lo sciopero

All'Iper Carrefour di Burolo presidio dei lavoratori della distribuzione VIDEO

A seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del CCNL della Distribuzione Moderna Organizzata

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All'Iper Carrefour di Burolo presidio dei lavoratori oggi, sabato 30 marzo 2024, a seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del CCNL della Distribuzione Moderna Organizzata - Federdistribuzione.

All'Iper Carrefour di Burolo presidio dei lavoratori

Anche in Canavese oggi, sabato 30 marzo 2024, i lavoratori della distribuzione hanno protestato per il mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata - Federdistribuzione. I sindacati hanno organizzato un presidio davanti all'Iper Carrefour di Burolo di viale Liguria 1 dalle 9 alle 13 in adesione allo sciopero indetto a livello nazionale dalle sigle Filcams, Fisascat e Uiltucs. Le ragioni della mobilitazione sono spiegate nel comunicato diffuso dai gruppi sindacali: "L’allergia di Federdistribuzione a siglare i contratti è cosa nota: già in occasione della scorsa tornata negoziale, la sottoscrizione del CCNL DMO, avvenuta il 19 dicembre 2018, giunse dopo ben 45 mesi dalla firma del CCNL TDS Confcommercio (intervenuta il 30 marzo 2015) - scrivono le sigle - . Tale ritardo si tradusse in una perdita secca per le lavoratrici ed i lavoratori della Distribuzione moderna organizzata dell’ordine di svariate migliaia di euro in termini di minor massa salariale percepita nell’arco di vigenza contrattuale rispetto ai loro colleghi che, pur svolgendo le stesse mansioni ed operando nel medesimo ambito settoriale, si videro corrispondere trattamenti economici più significativi".

17 ore di trattativa

"Purtroppo, a distanza di anni, l’insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti non scema, anzi si è acuita - scrivono ancora i sindacati -. Sono trascorsi ormai quasi 51 mesi dalla scadenza del primo (e ultimo) CCNL sottoscritto dalla citata Associazione datoriale con FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS e la ritrosia patologica a dare il giusto riconoscimento in termini economici ai dipendenti delle aziende sue associate non accenna ad attenuarsi. Dopo una lunga e snervante trattativa, Federdistribuzione ha calato (nuovamente) la maschera: non paga di aver irresponsabilmente abbandonato per quasi un quinquennio un’intera categoria di lavoratori dipendenti alle prese con una dinamica inflazionistica che ha messo a dura prova la tenuta dei loro redditi, infatti, ha sottoposto alle OO.SS., nel corso di una fase negoziale no-stop (iniziata dalle 14:30 di ieri ed
interrotta intorno alle ore 8:00 del giorno successivo) che avrebbe dovuto portare alla sottoscrizione del tanto agognato accordo di rinnovo, una serie di pretese irrealistiche e finalizzate unicamente a far naufragare una già complessa negoziazione. L’irresponsabilità di Federdistribuzione si è palesata in svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e che le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni:  l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi!); lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi (come illegittimamente fanno alcune aziende associate a Federdistribuzione); l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; - la creazione di una “nuova” mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori.

L'appello alla mobilitazione

"Lo schema negoziale che propone Federdistribuzione ancora una volta è di mortificare il rinnovo del CCNL in una logica di scambio tra una presunta disponibilità ad erogare il dovuto aumento salariale (mai esplicitata nel dettaglio nelle 17 ore di trattativa) in cambio di un peggioramento della parte normativa che preveda la precarizzazione dei lavoratori attraverso un sistema derogatorio della legge e proponendo l’umiliazione della professionalità dei lavoratori attraverso un abbassamento dei livelli di inquadramento. Contro l’atteggiamento arrogante di Federdistribuzione occorre mobilitarsi - conclude il comunicato - Per il tramite di un’associazione che si mostra unicamente capace di assecondare acriticamente i più bassi istinti dei suoi rappresentati, le aziende della DMO stanno sferrando un attacco senza precedenti ai diritti di chi lavora in questo settore, mortificandone le professionalità e disconoscendone il contributo operoso e continuo". I rappresentanti sindacali presenti a Burolo lamentano la scarsa attenzione ricevuta in 5 anni dalle istituzioni, con promesse fatte e mai mantenute, oltre alle politiche scellerate che hanno portato all'apertura di circa 30 centri commerciali in una piccola area, numero sproporzionato rispetto al bacino di utenza locale.

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