Anci Giovani c'è anche una rappresentanza dei sindaci del Canavese alla due giorni dell'8 e 9 febbraio a Montecatini Terme.
Anci Giovani
C'è anche una rappresentanza di sindaci dal Canavese alla due giorni, l'8 e 9 febbraio 2024, al convegno dell'Anci Giovani organizzato al teatro Verdi di Montecatini Terme. Nonostante sul territorio si contino giovani amministratori pubblici, la delegazione canavesana è composta, però, da soli tre rappresentanti. Si tratta di Giuseppe Damini, primo cittadino di Pertusio, Lorenzo Giacomino, di Ronco Canavese, e Andrea De Vito, assessore di Balangero. A pesare sulle assenze, forse, le prossime Comunali di giugno, che vede alcuni dei mancanti all'appello, già impegnati nella campagna elettorale.
L'Italia più bella
"L’unica cosa che mi veniva in mente di dirvi è: chi ve lo fa fare? Perché siete qui oggi invece di essere a casa a chiudere gli ultimi impegni di lavoro prima di programmare un weekend? Perché non state giocando a calcetto con gli amici, perché non siete ad una mostra, o alle terme, perché avete scelto di fare i sindaci delle vostre città? Io non conosco le vostre risposte, mi piacerebbe ascoltarle in queste ore che passeremo insieme. Ma intanto vi posso dire la mia: perché siete l’Italia più bella", così Antonio Decaro, presidente Anci, ha introdotto la XIII assemblea dell'Anci Giovani, riprendendone il tema stesso del congresso: l'Italia più bella. Parole quelle di Decaro che, all'indomani delle stigmatizzate dichiarazioni di Dargen D'Amico dal palco di Sanremo in merito alla politica ("Ho fatto tante ca..., ma non ho mai pensato di avvicinarmi alla politica"), assumono ancor più significato, rimarcando semmai come l'esternazione del rapper sia stata priva di senso.
Il commento dopo la prima giornata
Riprendendo e condividendo parte delle parole del presidente Decaro, Giuseppe Damini, sindaco di Pertusio, ha commentato: "Siamo anche quelli (come generazione, ndr) che a 25 o 30 anni devono lasciare il proprio paese di provincia per studiare, ma poi ci tornano portando competenze ed esperienze, quantomeno, nell'ambito dell'istruzione, e decidono di vivere due vite alla fine, perché non puoi permetterti di abbandonare la tua professione, in quanto le indennità di carica sono quelle che sono e non c'è una previdenza per i sindaci, e devi per forza continuare a lavorare e, di conseguenza, sacrifichi la tua vita privata, la famiglia, lo sport, e più in generale il tempo libero. Però lo fai per uno spirito di servizio e magari per essere l'esempio per qualcuno, altrettanto giovane, in futuro".