Castellamonte

Ancora una missione in Ucraina per La memoria viva, è la 39°

La prossima missione potrebbe essere l’ultima, prima di un cambio sostanziale del progetto: creare un punto di ristoro nell’area di Lugansk

Ancora una missione in Ucraina per La memoria viva, è la 39°
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Ancora una missione in Ucraina per La memoria viva, è la 39° dell'associazione castellamontese nel trritorio martoriato dalla guerra.

Ancora una missione in Ucraina per La memoria viva

Si avvicina la partenza della 39esima spedizione umanitaria in Ucraina dell’associazione castellamontese La Memoria Viva, che fin dall’inizio del conflitto a febbraio 2022 si è adoperata per costruire un ponte di solidarietà tra il Canavese e quella terra martoriata. Per ben 38 volte nel corso di un anno e mezzo sono stati raccolti e portati nei luoghi della guerra beni di prima necessità, con l’obiettivo di alleviare per quanto possibile le sofferenze di un popolo tormentato.

La 40esima... una spedizione diversa

La prossima missione potrebbe essere l’ultima, prima di un cambio sostanziale del progetto: «Dobbiamo trovare una forma alternativa in cui concretizzare il nostro sostegno, perché dopo tutti questi mesi il territorio, come persone e associazioni, ha dato tutto quello che poteva dare - spiega Roberto Falletti, rappresentante del sodalizio - La nostra idea è quella di trasformare il progetto “Non lasciamoli soli” in un appello da lanciare alle grandi aziende, ai grandi marchi di distribuzione a livello nazionale per creare un punto di ristoro nell’area di Lugansk per le famiglie sfollate, a cui noi personalmente distribuiremo pasti caldi, colazione, pranzo e cena. La 40esima spedizione potrebbe dunque vedere la realizzazione di questo sogno nel cassetto».

Documentario “Armi d’istruzione di massa”

Ma recentemente La Memoria Viva è stata impegnata anche in altri progetti, non direttamente connessi alla guerra in Ucraina eppure sempre legati ad essa da un filo rosso quantomeno concettuale: «La scorsa settimana abbiamo chiuso a Roma le riprese per una collana di sette documentari dal titolo “Armi d’istruzione di massa” - continua Falletti -. Un progetto iniziato con la pellicola su Lidia Maksymowicz (attivista polacca, sopravvissuta alla Shoah, con cui La Memoria Viva intrattiene da sempre stretti rapporti, ndr) e che intende raccontare ai giovani le storie di superstiti dell’Olocausto come Liliana Segre e Sami Modiano, ma non solo».

Andrea Cisternino, attivista a Kiev

Il ciclo di testimonianze si è concluso con Andrea Cisternino, «attivista e animalista italiano che a Kiev ha messo in piedi un rifugio per animali e, pur accerchiato dai russi, non ha lasciato l’Ucraina per non dover abbandonare le sue creature. Racconta la sua storia in un libro intitolato “Non per coraggio ma per Amore”. L’abbiamo fatto incontrare con Sami Modiano perché vogliamo spiegare ai giovani che nella vita, alle volte, il filo di seta può trasformarsi in filo spinato: se Sami Modiano fu liberato il 27 gennaio 1945 dai russi, Cisternino dai russi è stato accerchiato proprio perché un’altra guerra ha travolto due popoli fratelli senza che le persone riescano ancora a capire bene il perché».

Andrea Cisternino sarà a Castellamonte oggi, domenica 1 ottobre, e domani, lunedì 2 ottobre; questo pomeriggio, alle 17, incontrerà gli allievi dell’Istituto Faccio in biblioteca.

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