Bioindustry Park, si amplia il polo di Ivrea
L'intervento del ministro Gilberto Pichetto Fratin
Bioindustry Park, si amplia il polo di Ivrea: Novartis investe per l’innovazione oncologica.
Bioindustry Park
Si amplia il polo di Ivrea, centro di eccellenza in Italia e nel mondo per l’innovazione oncologica dei radioligandi, all’interno del Bioindustry Park. Nel primo pomeriggio di oggi, venerdì (20 ottobre 2023) si è svolto il taglio del nastro del nuovo building con cui Novartis rafforza la propria presenza in Italia e ribadisce il suo impegno negli studi sul cancro. L'azienda farmaceutica ha annunciato un investimento di oltre 100milioni di euro. Nei prossimi tre anni più di 80 saranno destinati a potenziare le attività di ricerca, sviluppo e produzione di radiofarmaci, mentre 20 sono stati già stanziati per la costruzione di un nuovo edificio, inaugurato alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
L'intervento delle autorità
All'inaugurazione sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni al livello regionale, come l'assessore Andrea Tronzano, e il consigliere regionale Andrea Cane, a livello locale, come il sindaco di Pavone, Endro Bevolo, e del Governo, tra cui il ministro Gilberto Pichetto Fratin. Presente anche l'onorevole Alessandro Giglio Vigna. “Oggi questo stabilimento occupa 124 persone. Sono 3mila metri quadri suddivisi tra impianti produttivi e laboratori di ricerca. Con questo ampliamento aumenteremo di circa il 20% la capacità produttiva, con un innalzamento occupazionale del 40%”, ha illustrato Valentino Confalone, Country President di Novartis Italia. Quello di Ivrea è infatti uno dei tre poli al mondo in cui Novartis conduce allo stesso tempo attività di ricerca e sviluppo.
I nuovi farmaci oncologici
In particolare, al Bioindustry Park vengono prodotti i radioligandi, composti di una particella radioattiva unita a una molecola in grado di riconoscere e legarsi alle cellule tumorali. Questa innovativa terapia (RLT) è caratterizzata da una precisione maggiore rispetto ad altri trattamenti farmacologici. “L’elemento chiave è che questo trattamento non agisce chimicamente o attraverso l'alterazione del metabolismo del corpo umano, ma rilasciando un’energia positiva”, ha spiegato Giancarlo Benelli, RLT Head of international Markets Advanced Accelerator Applications. “Rispetto alle terapie tradizionali è innanzitutto più efficace, come dimostrano gli studi che abbiamo condotto, ed è certamente più sicura perché non porta tutti quegli effetti collaterali che la chemioterapia causa alterando il metabolismo complessivo del corpo umano”. Al momento la terapia RLT viene utilizzata per il trattamento del carcinoma prostatico progressivo metastatico resistente alla castrazione, ma l’impegno che Novartis ha rilanciato con il suo investimento punta ad applicare in futuro la stessa tecnologia anche ad altre patologie. “Ci stiamo focalizzando sul tumore al seno, al polmone, sul glioblastoma, che oggi non ha molte alternative disponibili”, ha specificato Benelli. “I risultati ottenuti dimostrano che la terapia non solo funziona, ma riesce a prolungare di molto sia la progressione tumorale sia la sopravvivenza. Crediamo che questo settore possa dare un contributo fondamentale alla cura del cancro”.
L'investimento a Ivrea
La scelta di investire nel polo di Ivrea non è casuale. A spiegare il motivo di questa decisione è stato il presidente Confalone: “C’è un rapporto innanzitutto storico con il Piemonte perché l'applicazione della medicina nucleare e dei radioligandi in particolare è nata da un'idea del fisico e ricercatore Stefano Buono. Dal punto di vista produttivo e industriale, il Bioindustry Park e le collaborazioni storiche che come azienda abbiamo con le istituzioni regionali, oltre che con vari istituti di ricerca e con il Politecnico di Torino, hanno creato quell’humus ideale per un investimento di questo genere. A tutto questo si unisce anche la localizzazione geografica ideale per la vicinanza all’aeroporto di Malpensa”. Quest’ultima caratteristica è particolarmente importante perché si intreccia a una doppia esigenza in termini di produzione e di distribuzione dei farmaci radioligandi. “Questo stabilimento produce per tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone a tutta l’Europa”, ha aggiunto Confalone, “e il farmaco ha solo 120 ore di tempo per essere messo a disposizione del paziente”.