Blitz Rebel Firm contro i sindacati di Comdata
Striscione affisso nella notte per contestare la situazione finita pure su Report.
Blitz Rebel Firm Ivrea contro i sindacati in Comadata.
Blitz Rebel Firm Ivrea a Comdata
Col blitz Rebel Firm ha voluto contestare i sindacati dopo le vicende in Comdata a Ivrea. Sono troppi i lavoratori precari, ma soprattutto le condizioni di sfruttamento con i contratti imposti dall'azienda. In generale, un po' per tutte le categorie, la mancanza di alternative induce, volenti o nolenti, ad accettare sempre più spesso "compromessi" al limite dei diritti costituzionali.
Lo striscione affisso nella notte
Così nella notte tra lunedì e martedì i militanti di Rebel Firm Ivrea hanno srotolato uno striscione sulla facciata principale dell'azienda. "Sindacalista paraculo il precariato non dà futuro" è lo slogan vergato sul manifesto per criticare anche la mancanza di tutela. Oltre tutto il caso Comdata di Ivrea è stato anche oggetto di un servizio su Report.
La "rivendicazione" il giorno dopo
"La situazione di sfruttamento prosegue ormai da troppi anni nel silenzio di istituzioni locali e di sindacati rossi - si legge - La lotta al precariato deve essere portata avanti in maniera radicale, senza compromessi". Secondo il gruppo, soprattutto "senza il bisogno che uno scandalo lavorativo finisca agli onori delle cronache su reti nazionali".
Buongiorno, apprendiamo dunque che né RF né suoi componenti si candideranno alle prossime amministrative eporediesi, come invece è già accaduto nel nostro territorio nelle amministrative di maggio, dove proprio il signor Cervellin era candidato a Orio Canavese per la formazione di estrema destra Forza Nuova del quale è dirigente locale per il Canavese, come si apprende da un virgolettato in un articolo di obiettivonews.it sulle amministrative a Bairo e Orio.
Sarebbe sufficiente leggere il nostro comunicato per capire l'intento dell'azione da noi svolta. Abbiamo denunciato platealmente le politiche dell'azienda e, soprattutto, il mondialismo ed il turbocapitalismo che attanaglia i lavoratori con contratti di sfruttamento. Sullo stesso piano abbiamo posto i sindacati, troppo spesso muti di fronte a queste vergogne. I nostri "striscioni urlanti" sono il nostro mezzo di battaglia per aprire gli occhi a quante più persone possibili. Fosse per noi, le politiche antiliberiste sarebbero all'ordine del giorno, ma purtroppo al momento non siamo noi a guidare questa nazione. L'accusa di voler "strumentalizzare" il malessere è parecchio scarna, non essendo noi un partito politico. Il nostro messaggio vuole svegliare le coscenze all'autodeterminazione dei lavoratori.
Di precariato, di lavoratori interinali, e proprio in Comdata, ho scritto più volte su varieventuali (http://www.rossetorri.it/call-center-vite-spezzate-dai-flussi-telefonici/). Non serviva Report ... basta vivere la realtà della città con una via Jervis ieri eccellenza per lavoro e conoscenza oggi sede infita di lavoro precario in call center. Non servono striscioni urlanti, servono politiche antiliberiste. Auspico che i lavoratori non si facciano strumentalizzare da chi cavalca il loro malessere senza proporre nulla. Auspico che invece sempre più lavoratori diventino artefici del loro riscatto, organizzandosi e pretendendo dalle organizzazioni sindacali una difesa senza compromessi dei diritti, anche quelli ormai cancellati da sciagurate leggi (Jobs Act) che hanno istituzionalizzato il precariato.