Castellamonte per Gaza: in centinaia all'evento "Umanità Sospesa"
Tra gli intervenuti alla serata all'ex Scaricatore Ferroviario anche Martina Marchiò, di Rivarolo, coordinatrice di Medici Senza Frontiere appena tornata dall'inferno palestinese

Castellamonte per Gaza: in centinaia alla serata di informazione e riflessione sulla questione palestinese "Umanità Sospesa".
Castellamonte per Gaza
Una serata dedicata a uno dei temi cruciali che riguardano la contemporaneità: ciò che avviene nella striscia di Gaza, argomento presente quasi quotidianamente nelle notizie dei mass media è arrivata anche a Castellamonte. Giovedì scorso, 26 giugno 2025, la questione palestinese ha trovato spazio in Canavese grazie all'evento “Umanità sospesa”, organizzato dall'associazione ProximaMente e patrocinato dal Comune: scopo dell'incontro, informare e far riflettere sulla tragedia in corso, concentrandosi soprattutto sulla situazione umana che stanno vivendo gli abitanti di quel territorio da ormai diversi mesi. L’appuntamento è iniziato nel tardo pomeriggio presso il Centro Congressi Martinetti con il workshop “Umanità in bilico: i Palestinesi, noi e il futuro dell’essere umano”, dedicato agli studenti e tenuto dal Dottor Alberto Mascena, psicologo sociale, psicoterapeuta e ricercatore freelance. L'evento è poi proseguito all’ex scaricatore di Piazza Generale Romano, con una cena palestinese, realizzata in collaborazione con il ristorante “Terra Santa” e l’Osteria “La Matrice”; in seguito ha preso la parola Martina Marchiò, coordinatrice medica di Medici Senza Frontiere, appena tornata dalla sua seconda emissione all’interno della striscia di Gaza, che ha portato la sua testimonianza diretta delle condizioni di vita, sanitarie e mediche che stanno affrontando gli abitanti. Infine si è tenuta la proiezione del film, premiato con la statuetta come miglior documentario agli Oscar 2025, “No OtherLand”. Tutto il ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto all’organizzazione Medici Senza Frontiere.
Le parole degli organizzatori
"Una terribile "cronaca" ha profondamente toccato gli animi delle centinaia di persone convenute a Castellamonte da tutto il Canavese per avere da Martina Marchiò, temporaneamente reduce dall' inferno di Gaza, notizie di prima mano ed esenti dalle contaminazioni di cui l'informazione mediatica in materia ci ha resi sospettosi - riferiscono da ProximaMente -. L'indicibile ridda di sentimenti e sensazioni che hanno colto tutti i presenti va dall'orrore per le inumane vicende alla rabbia profonda per una operazione che si può ormai definire di pulizia etnica, sommate a sensi di colpa per quanto non sappiamo fare personalmente e per quanto la "ragion di stato" istituzionale non vuole fare, considerando le vite umane come mero danno collaterale di scellerate politiche.
La "stoccata" al Comune di Rivarolo
"Tutti abbiamo faticato, al di là del dovuto unanime riconoscimento per l'abnegazione ed il coraggio di Martina, a reprimere l'indignazione per quanto non si vuol fare a livello istituzionale e, se è doveroso riconoscere al Comune di Castellamonte la disponibilità ad ospitare un incontro evidentemente scomodo per i politici e gli amministratori pavidi ed eticamente "ambigui" di cui è infarcito il Paese, stupisce non poco il fatto che l'evento stesso, inizialmente previsto a Rivarolo, sia poi stato "sospeso" accampando motivazioni di carattere burocratico/procedurali francamente opinabili e poco sostenibili, salvo che non sia prevalsa la scelta di non sporcarsi le mani considerando migliaia di bambini "giustiziati" a Gaza come fatto partitico anzichè quale dramma umanitario".