Cuorgnè

Cava di Deir, l’opposizione avverte: «In quelle rocce c’è pure l’amianto»

I consiglieri Armanni, Pieruccini e Perotti hanno inviato le proprie osservazioni alla Città Metropolitana

Cava di Deir, l’opposizione avverte: «In quelle rocce c’è pure l’amianto»
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Cava di Deir, i consiglieri di opposizione di Cuorgnè Armanni, Pieruccini e Perotti hanno inviato le proprie osservazioni alla Città Metropolitana.

Cava di Deir

Scadeva mercoledì della scorsa settimana la possibilità di presentare osservazioni in Città Metropolitana in merito al progetto della cava in località Deir a Cuorgnè, presentato dall'Azienda rivarolese Scavi-Ter Morletto. Ed entro questo termine i consiglieri di opposizione Danilo Armanni, Davide Pieruccini e Lidia Perotti hanno inviato un proprio documento. «Abbiamo partecipato - spiegano - all’incontro (tenutosi il 3 febbraio e durante il quale è stato spiegato il progetto, Ndr) per ascoltare soprattutto la voce dei cittadini e le varie segnalazioni utili. Il nostro, durante l’incontro, non è stato silenzio, ma ascolto… per creare il miglior documento da far prevenire nelle sedi opportune, rispettando i tempi brevi di consegna». I Consiglieri firmatari evidenziano prevalentemente tre problemi.

Salute e viabilità

Il primo è la «presenza di minerale amianto nelle rocce oggetto di interventi estrattivi». Situazione che starebbe creando preoccupazione nella popolazione soprattutto in relazione al trasporto del materiale: «I camion dorranno percorrere strade strette e trafficate in pieno centro urbano, dove le dispersioni di polveri contaminate potrebbero avere conseguenze gravi sulla salute della popolazione».  La seconda preoccupazione è la possibile ricaduta negativa sulla viabilità cittadina, visti i previsti 30 mezzi al giorno. «L’aumentato flusso di veicoli pesanti impatterà su strutture viarie strutturalmente insufficienti a sostenerlo: in primo luogo la direttrice Alpette – Cuorgné, dove il traffico ordinario di una strada di montagna verrà inevitabilmente reso disfunzionale, soprattutto in periodo invernale con la strada resa oltremodo insicura dalla presenza di neve e ghiaccio». Inoltre i consiglieri notano come via Alpette, nell’abitato di Cuorgné, si presenti stretta e inadatta al traffico persistente di veicoli pesanti, senza contare che in via Brigate Partigiane, all’intersezione con via XXIV Maggio, vi sarà l’uscita della nuova scuola media, collocata direttamente sulla strada.

Un vincolo "burocratico"

Il terzo punto preso in esame è l'impossibilità di adottare una variazione del Piano Regolatore per l’area di interesse. Infatti la stessa relazione presentata dall'azienda rileva che la zona è stata interessata da un incendio nel 2017. «L'articolo 10 della legge quadro sugli incendi boschivi n. 353 del 2000 prevede che le aree percorse dal fuoco non possono avere, per almeno 15 anni, destinazione diversa da quella preesistente all'incendio, il che vieterebbe di procedere, almeno fino al 2032 alla variante di PRGC necessaria per modificare la attuale condizione del terreno oggetto del proposto intervento da agricolo boschivo ad attività estrattiva».   Per queste ragioni, oltre all'impatto paesaggistico, che ritengono negativo, Armanni, Pieruccini e Perotti «Ritengono che l’attività oggetto di richiesta non andrebbe autorizzata nel pubblico  interesse».

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